1-16 maggio 2016: Festa Patronale di Cerchiate, Cerchiate Cresce
3 aprile 2016
A una festa patronale di solito partecipiamo mangiando, ballando, assistendo a qualche spettacolo, pregando in qualche celebrazione… È un modo per stare insieme, crea comunità. È anche un segno che la comunità è “sentita”, riconosciuta, apprezzata.
Da parte degli organizzatori la festa patronale è una bella faticata, è una serie di incastri con gli orari di lavoro, è tempo rubato alle famiglie, per poi vedere incassi contenuti e guadagni (economici) sproporzionati alle energie spese. Ma per chi organizza è grande la soddisfazione di aver visto tante persone partecipare, tanti “ex” ritornare al paese di una volta, tanti “vicini” venuti a curiosare, ma anche divertirsi insieme con gli avversari che, in fondo, sono amici. Sono belli questi organizzatori e, con loro, tutti i volontari che si prodigano per far ben riuscire una festa.
Però tutto questo non basta. Una festa patronale è molto di più. C’è qualcosa che sta prima e qualcosa che sta dopo.
Prima di tutto quanto abbiam già detto, una festa patronale è festa del “patrono”, nel nostro caso “dei patroni”, i santi Filippo e Giacomo, di due apostoli, di quelli che hanno conosciuto Gesù, partecipato con lui all’ultima cena, due tra coloro che lo hanno visto risorto e che lo hanno annunciato. Vivere con loro la festa patronale significa sentirci Chiesa, parte di quella lunga tradizione che ha seguito Gesù, che gli ha creduto, che si è lasciata plasmare nella vita dal vangelo. Significa crescere ancora come credenti, come cristiani.
Dopo tutto quanto abbiamo finora detto, una festa patronale è anche occasione importante per dire se e come vogliamo ancora essere oggi una comunità, se e come vogliamo essere una comunità di credenti, se e come vogliamo essere presenti sul nostro territorio, attenti ai nostri problemi, alla situazione e ai problemi che stiamo vivendo.
Per questi motivo ogni anno, organizzando la nostra festa patronale, cerchiamo sempre di dare un tema, di arricchire la festa con proposte celebrative e culturali che diamo il senso di quello che vogliamo fare e che vogliamo continuare a essere lungo tutto l’anno. La festa patronale diventa così il segno non solo di una comunità viva, ma di una comunità che cresce.
Cerchiate cresce: perché vuole restare viva e chi vive cresce, perché ha mete da raggiungere e progetti da realizzare e, soprattutto, desideri da perseguire.
Cerchiate coltiva: coltiva i più piccoli, perché trovino un contesto adeguato per crescere, coltiva i giovani perché sappiano stimolare tutti, coltiva gli adulti perché si sentano attivi e capaci a donare, coltiva gli anziani e i malati, perché si riconoscano partecipi, coltiva anche chi arriva da altre parti, da paesi lontani, perché tutti si riconoscano accolti e attivi.
Cerchiate crede: perché tutto parte dalla fede, dalla proposta di Gesù, dallo stile di Gesù, perché oggi forse più che mai il mondo ha bisogno di Gesù e di chi crede in Lui.
Cerchiate chiama: perché non vuol essere isolata, chiama, anche se la sua voce è flebile tra le urla di oggi, ma una chiamata, anche se sussurrata è un segno di attenzione, è un atto d’amore, perché chi ama …chiama!
Cerchiate comunica: perché la vita è comunicazione, perché non possiamo non trasmettere ciò che siamo e noi vogliamo comunicare il meglio, il meglio di noi stessi, il meglio di questa comunità (e il meglio è il Vangelo).
Cerchiate conosce: vuole conoscere, vogliamo conoscerci, con i nostri volti, le nostre storie, perché la conoscenza, quando è vera, porta a superare tutte le barriere, a valorizzare ogni presenza, porta ad amare. Ma è vero anche il contrario, è l’amore che genera vera conoscenza.
Cerchiate cammina: magari faticosa-mente e con tante contraddizioni, ma cammina, va avanti, perché è così che ci vuole il Signore, perché è così che si vive davvero.
Cerchiate cresce!
don Maurizio
Presente nel Comunichiamo numero 14 anno 6 del 03 aprile 2016