Festa delle Genti 2016: Genti di Misericordia, Artigiani di Pace e Giustizia
Dalla lettera enciclica Evangelii Gaudium di papa Francesco. (n. 244)
[…] Dobbiamo sempre ricordare che siamo pellegrini, e che peregriniamo insieme. A tale scopo bisogna affidare il cuore al compagno di strada senza sospetti, senza diffidenze, e guardare anzitutto a quello che cerchiamo: la pace nel volto dell’unico Dio. Affidarsi all’altro è qualcosa di artigianale, la pace è artigianale. Gesù ci ha detto: «Beati gli operatori di pace» (Mt 5,9). In questo impegno, anche tra di noi, si compie l’antica profezia: «Spezzeranno le loro spade e ne faranno aratri» (Is 2,4).
Sono le belle parole di papa Francesco nella sua lettera enciclica programmatica intitolata significativamente “La gioia del vangelo”.
Parlando di ecumenismo, di incontro tra modi diversi di credere, tra culture diverse, tra impostazioni diverse della vita. In questa diversità nascono facilmente divisioni, contrasti, conflitti.
Ma il papa parla di “artigiani”. L’artigiano è una che sa fare il suo lavoro, e lo svolge spesso nel nascondimento, senza bisogno di clamore; ma anche con professionalità e competenza, non è raro che l’artigiano diventi un vero e proprio artista.
Succede anche che l’artigiano trasmetta il suo mestiere ai figli, o comunque insegni ai più giovani quell’arte in cui a sua volta è stato educato e che lui ha perfezionato.
Così le competenze crescono e la qualità si innalza.La tradizione vuole che anche Gesù imparò da Giuseppe il mestiere dell’artigiano. Oltre alla manualità ha ricevuto la conoscenza della legge mosaica e l’ha portata a com-pimento (cfr Mt 5,17). In questo modo ha potu-to donare quella pace e quella giustizia che nessun’altro al mondo sa dare (cfr Gv 14,27).
Perché pace e giustizia si costruiscono così, artigianalmente, con pazienza e com-petenza e con quell’estro tipico dell’artista. Sono le stesse caratteristiche di un buon artigiano, ma applicate al “mestiere” di fidarci, anzi di “affidarsi all’altro”.
La festa delle genti, che in questa mattina di Pentecoste viene vissuta a Rho, con la presenza del cardinale Angelo Scola, è intitolata “Genti di misericordia”. Daremo lo stesso titolo alla nostra festa della genti, che vivremo qui a Pero sabato 28 maggio, secondo il programma indicato qui a fianco. Il sottotitolo fa riferimento proprio a questo essere artigiani di pace e giustizia. È implicito l’invito a vivere l’incontro tra popoli e culture diverse nello stile di chi si affida reciprocamente all’altro.
È uno stimolo un impegno forte per tutti, se davvero ci teniamo alla pace.
don Maurizio
Presente nel Comunichiamo numero 20 anno 6 del 15 maggio 2016