Con la Gioia dello Spirito Santo
Sabato 11 giugno, la mattina, in Duomo a Milano, saranno ordinati presbiteri 26 giovani diaconi. Con i tempi che corrono sono un numero ragguardevole.
Tra questi anche don Davide, che fino allo scorso anno ha animato i nostri oratori.
Pregheremo per loro soprattutto in questa settimana.
Riportiamo la presentazione che hanno fatto dell’immagine che hanno scelto per la loro ordinazione.
L’immagine che abbiamo scelto è un’opera dell’artista canadese John Young intitolata “The Risen Christ” e si trova presso il St. Bonaventure Parish Center di Toronto.
Nell’opera spicca la figura del Risorto e la luce pasquale che si irradia nel mondo a partire dalla Pasqua; proprio quella luce, quella gioia dello Spirito Santo che guida la vita della Chiesa, richiama direttamente il nostro motto “”Con la gioia dello Spirito Santo”.
Ecco una breve descrizione o commento dell’opera.
La prima cosa che colpisce lo spettatore guardando questo dipinto è l’immensa energia che vede in esso.
L’immagine è piena di movimento, una rappresentazione del conflitto e trionfo che ha una componente fisica e metafisica.
Al centro della foto si vede un crocefisso giacente orizzontalmente con la figura del Crocifisso, diviso in due dalla figura del Cristo risorto trionfante nella gloria.
La croce è molto particolare dato che non è solo orizzontale, ma è anche piegata, come da una forza esterna nel tentativo di schiacciarla.
Sopra Cristo risorto, incorniciato dalle braccia alzate, vediamo la sacra Ostia con il poco visibile monogramma di Cristo, il simbolo del chi-rho inciso in essa.
Queste tre figure: il Cristo crocifisso, il Cristo risorto e la sacra ostia sono la fonte, il motore di tutta la struttura dinamica del quadro.
Raggruppati intorno a queste immagini centrali, possiamo discernere una cronologia della passione e risurrezione di Gesù Cristo.
Subito sotto la croce, sembra che vi sia una rappresentazione dell’ultima cena. Seguendo l’azione da destra a sinistra, vediamo alcune figure raccolta per il pasto, la cena stessa e la brusca fine della cena seguita dall’agonia nel giardino del Getsemani. Possiamo individuare la zona verniciata nel colore rosso del sangue che svanisce nelle striature violacee delle tenebre della notte del Giovedì Santo.
L’azione riprende nella zona rossa della forma di mezzaluna sotto immagine dell’ultima cena. Questa zona rossa rappresenta gli eventi della tortura e l’esecuzione di Gesù e si conclude bruscamente con la sua morte, rappresentata da uno spazio violaceo in cui possiamo scorgere un cuore trafitto e (forse) anche delle figure umane che rappresentano i testimoni della crocifissione. Poi arriva la parte più scura di tutta la pittura.
Seguendo in tutto la mezzaluna si arriva vicino all’alba del Sabato Santo, che svanisce nel buio della notte ancora una volta.
L’azione riprende poi nella terza forma di mezzaluna che rappresenta gli eventi della Domenica di Pasqua. Questa mezzaluna inizia con la stretta fascia scura immediatamente sotto la scena dell’ultima cena.
Seguendo a sinistra si vede la notte cedere il passo all’alba della Domenica di Pasqua, che è trasformata dalla luce della risurrezione.
L’energia proveniente dalla risurrezione poi dà potere a eventi che sono posti a destra e fuori dal campo di applicazione della pittura, senza ulteriore possibilità di buio!
La vedova dell’artista ha concesso l’uso dell’opera e la ringraziamo per la cortesia.