Contro il Contro
19 giugno 2016
Lettura del Vangelo secondo Luca (6,27-30)
Gesù diceva ai suoi discepoli: «A voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male. A chi ti percuote sulla guancia, offri anche l’altra; a chi ti strappa il mantello, non rifiutare neanche la tunica. Da’ a chiunque ti chiede, e a chi prende le cose tue, non chiederle indietro».
Probabilmente tante volte mi sono messo contro qualcuno, l’ho denigrato, l’ho umiliato. Magari contro persone che davvero mi hanno danneggiato, oppure contro qualcuno che mi era semplicemente antipatico, o anche contro persone insignificanti e che ritenevo – a torto, certo – degne di disprezzo. Me ne vergogno!
Ma ora comincio a essere irritato da questa “logica del contro”, del metterci sempre contro qualcuno, come se la vita fosse davvero una costante sfida, come se debba per forza essere vero che “homo homini lupus”, che ognuno è sempre un avversario per l’altro, e quindi anche per me. Intendiamoci, è una logica reale, può anche essere vera, soprattutto se cominciamo davvero noi a considerarla vera. E infatti è sempre stata vera. Ma Gesù vuole spezzarla.
Certo si può, e a volte si deve, essere in disaccordo e quindi contro le idee, o certi ragionamenti, o alcune scelte. Ma questo non vuol dire essere contro la persona, criticare qualunque cosa essa dica o faccia, non perdere l’occasione per parlare male di lei, impedire – se possibile – che prenda iniziative, anzi, fare il possibile per umiliarla, sconfiggerla nella vita, emarginarla, eliminarla dalla mia presenza.
Purtroppo è questo che vedo intorno a me, in questa Italia, in questa cittadina e anche in questa comunità. E mi pesa tremendamente! Mi pesa perché ho paura di essere caduto nella “logica del contro”, perché temo di essere anch’io così, magari senza neppure accorgermene.
Vorrei essere più attivo per promuovere, non per escludere, per valorizzare, non per bloccare.
Mi rendo sempre più conto che anche oggi c’è bisogno di Vangelo, di quel Vangelo di misericordia che dice di amare i nemici, anche a costo di subire sconfitte e umiliazioni. Ma è un Vangelo che mi stimola a non accettare la “logica del contro” anche e anzitutto con chi la usa con te. Mi stimola a riprovare sempre per riallacciare confronti dialoganti anche con chi mi è contrario. L’unico modo per rompere questa logica è quello di non starci, di non cadere nella trappola che devo difendermi, nel non accettare di mettermi contro qualcuno, neanche contro chi mi è contro.
L’unico modo è quello di iniziare, di provarci. Dobbiamo provare.
don Maurizio
Presente nel Comunichiamo numero 25 anno 6 del 19 giugno 2016