ACCOGLIAMO

 

Non conosciamo ancora né il nome, né il volto del giovane diacono ordinato questo sabato in Duomo e che sarà destinato alla nostra comunità pastorale. Pian piano imparerà a guidare i nostri giovani nei loro cammini di fede. E neppure conosciamo il nome e il volto del sacerdote, forse africano, destinato a studiare a Milano e che sarà ospitato da noi.

Conosceremo il diacono, nel tardo pomeriggio di lunedì, prima in chiesa e poi in Oratorio a Pero. Sarà presente e attivo nella festa dei nostri Oratori, soprattutto alla Messa delle 10.00 a Pero di domenica 8 ottobre.

Conosceremo il sacerdote venuto a studiare il sabato o il lunedì successivi. Non sappiamo neppur se sarà in grado di celebrare e, tanto meno, predicare, a causa della lingua.

Una cosa però dovrà essere chiara per noi tutti. Non vengono per assecondare i nostri calcoli, non vengono per fare quello che noi abbiamo in mente.

Vengono tra noi per crescere, per arricchirsi. Noi li accoglieremo, e la loro presenza ci arricchirà.

Ci offriranno quello di cui sono capaci, non necessariamente quello che noi ci attendiamo.

Il giovane diacono crescerà nel servizio della Chiesa ambrosiana, e toccherà a noi saper valorizzare le sue qualità perché siano sempre più messe a disposizione del Regno di Dio.

Il sacerdote viene per studiare, ma potrà comunicarci la sua fede, nata e cresciuta in una chiesa diversa dalla nostra, ma comunque plasmata dalla presenza di Cristo e dall’opera dello Spirito santo.

Anche in questa circostanza siamo chiamati all’accoglienza, così come siamo chiamati ad accoglierci l’una l’altro, e ad accogliere chiunque arrivi tra noi, anche da lontano, anche di nascosto, come clandestino o profugo…

Sarà un modo per rileggere le nostre convinzioni e purificarle. Sarà un modo per crescere anche noi e rendere la nostra Chiesa e la nostra comunità sempre più aperte, sempre più capaci di capire, condividere, accompagnare, annunciare il Vangelo, sempre meno autoreferenziali.

Sarà facile anche di fronte a queste nuove presenze, provare disagio, criticare, giudicare, perché probabilmente penseremo che non sia giusto far così, che si dovevano fare altre scelte… Sarà facile ritrovarci scontenti, ma dovremo imparare anche da queste “delusioni” a superare i nostri schemi e lasciarci guidare dallo Spirito di Dio, che tutti avvolge con il suo amore.

Anche questo fa parte dell’essere cristiani e cattolici, che significa “universali”.

don Maurizio