IV DOMENICA DI QUARESIMA

IV DOMENICA DI QUARESIMA

 

DOMENICA DEL CIECO NATO

Gesù è dono che illumina la vita:
lasciati illuminare
e lo riconoscerai.

Gesù è un dono per tutti. Lo è stato anche per quell’uomo nato cieco, un dono che va ben al di là dall’aver ricuperato la vista. La luce che ha potuto vedere è segno di qualcosa d’altro, di qualcosa di più profondo.

 

L’incontro con Gesù è una vera illuminazione.

Lo è anche per noi. Anche per noi l’incontro con Gesù, incontro magari inaspettato e fuggente (come lo è stato per quell’uomo), può essere una vera luce. In che senso?

 

  1. Il dono dell’incontro con Gesù è una luce nel senso che possiamo capire la realtà.

Quell’uomo non ha cominciato solo a vedere la realtà intorno a lui, ha iniziato anche a capirla. Piano piano è arrivato a capire chi è Gesù, ma anche chi sono i farisei, e la folla e i suoi genitori… L’incontro con Gesù è stata la chiave che gli ha permesso di cogliere il valore di ogni cosa, di ogni situazione e di ogni persona.

Anche per noi Gesù diventa la giusta prospettiva per capire la realtà in cui viviamo.

Il mondo è caotico, spesso ci perdiamo, non sappiamo bene dove stia la verità, in quale direzione muoverci, come valutare tante situazioni. Le voci sono tante, i ragionamenti sembrano dimostrare tutto e il contrario di tutto.

Gesù è la luce che ci permette di orientarci. Di capire che solo l’amore dona valore,  che ciò che è donato è veramente guadagnato… tutto il resto è inutile, ingombrante, o addirittura deviante e pericoloso.

 

  1. Il dono dell’incontro con Gesù è una luce nel senso che possiamo camminare.

Quell’uomo, dopo aver camminato, a tentoni e con la faccia sporca, attraversando la citta per recarsi fino alla piscina di Siloe, continuerà a camminare, inizialmente condotto da altri, poi sempre più sulle sue gambe e da solo. Prima stava fermo, seduto a chiedere l’elemosina. Ma in realtà è tutta la sua vita che si mette in cammino e, più ancora, la sua fede. Tutto quello che vede e che sente, tutti gli incontri che vive, tutte le sue esperienze, ormai lo stimolano a camminare a fare passi verso una verità che man mano gli si svela davanti agli occhi, fino a riconoscere in Gesù il figlio dell’uomo, il vero uomo, ma anche il vero Dio a cui affidare la sua vita.

Anche per noi Gesù è anzitutto l’occasione per camminare. Lui non ci vuole fermi. Sono i ciechi che stanno fermi, illudendosi di stare al sicuro. Grazie a Gesù noi possiamo saper da che parte muoverci. Faremo certamente ancora tanti errori, sbaglieremo strade, ci perderemo e ci ritroveremo, ma possiamo anche noi rimettere la nostra vita in cammino e permettere alla nostra fede di crescere per arrivare a donare anche la nostra vita.

 

  1. Il dono dell’incontro con Gesù è una luce nel senso che possiamo riconoscere il conforto della presenza.

Quell’uomo, dopo l’incontro fortuito con Gesù, non lo ha più incrociato durate tutte le peripezie che lo hanno portato ad essere escluso dalla sinagoga e dalla società. Eppure si accorge sempre più di come Gesù gli sia costantemente vicino e amico. Non lo vede, ma ne percepisce la presenza, come se ne percepisse il calore. Gesù gli si fa sempre più vicino, ne coglie la verità: è un uomo, poi un profeta, che viene da Dio, infine …Dio! Il Dio con noi, colui che ci sta accanto, sempre.

Anche per noi Dio è così. Gesù è venuto proprio per questo, per dirci che Dio c’è, ed è con noi, ci è accanto, soffre, lotta, vive con noi; è in noi, come Spirito santo, come guida sicura.

I Sacramenti ci dicono proprio questo: che Dio è con noi. Ce lo dicono facendocelo capire attraverso i gesti sacramentali: un po’ d’acqua (come quella della piscina di Siloe), un’unzione con l’olio, un pane spezzato e un calice di vino condivisi, un gesto di perdono, di consolazione, di configurazione di impegno nell’amore…

 

Questa Eucaristia rinnovi per noi il dono della presenza di Cristo, luce vera per nostra vita.