CELEBRAZIONE DELL’INDULGENZA DEL CROCIFISSO

Domenica 18 marzo ore 15.30
partendo dal Cimitero, poi, in processione, fino alla chiesa di Pero
In caso di pioggia la celebrazione si svolgerà fin dall’inizio in chiesa a Pero

 

 “Possiamo ripartire”.

Descriverei così l’indulgenza. Non è solo una generica disposizione benevola dell’animo per cui si è portati a perdonare o compatire (così dice il vocabolario). È molto di più. È una possibilità che si apre, è una vita che può riprendere, è una speranza che si propone di nuovo. Si aprono orizzonti nuovi andando oltre tutti i nostri limiti, i nostri difetti, le nostre paure, i nostri peccati, che invece tendono a rinchiuderci a bloccarci a dirci: «Lascia perdere, tanto qui si va sempre di peggio in peggio». E invece no! Possiamo ripartire!

È Dio che ci offre questa possibilità, più precisamente è Gesù che, con la sua morte e risurrezione, si fa vicino a ogni situazione ormai senza speranza (proprio come lo era la morte di Lazzaro e come lo è ogni situazione di morte) e riparte con  noi. Perdona i nostri peccati, sminuisce le conseguenze stesse dei nostri peccati, rimedia lui a tutto il male che abbiamo seminato, chiama a raccolta ogni persona disposta a far del bene e a farlo bene e dice a ciascuno di noi «Ci stai? Puoi!».

Calza bene l’indulgenza con il sinodo minore diocesano. La chiesa ambrosiana, cioè la nostra diocesi, si sta rendendo conto che alcune cose non vanno. Una di queste è che arrivano tante persone da lontano e i nostri cammini di credenti non ne tengono conto: non valorizziamo abbastanza la ricchezza che questi n ostri fratelli nella fede ci possono offrire, siamo troppo tentati di lasciarli da parte, di restare al sicuro tra noi.  Non va bene. Dobbiamo ripartire! Il Sinodo serve per ripartire come Chiesa. Tra l’altro la parola “sinodo” significa precisamente “Camminare insieme”. Insieme tutti per rinnovare la nostra vita di credenti; tutti, sia che veniamo da regioni italiana sia che proveniamo da paesi molto più lontani. Possiamo fare scelte condivise, possiamo costruire nuove strutture (e relativizzare quelle già esistenti), soprattutto possiamo tutti metterci di fronte alla proposta di Gesù che ci dice «Ci stai? Puoi!».

don Maurizio