A che cosa serve un prete?

VERSO L’ORDINAZIONE SACERDOTALE DI DON SIMONE

Voi sapreste dire a che cosa serve un prete? Non sto domandando a che cosa possa servire un uomo buono, un conoscitore della Parola di Dio, un buon predicatore, un buon pastore, capace di tenere insieme la Comunità dei credenti, un buon organizzatore… Certo che persone così sono preziose, ma per essere tali non è necessario essere preti e non tutti i preti (anzi, piuttosto pochi) sono così. Sto chiedendo a che cosa serva un uomo “ordinato”, cioè che ha ricevuto il Sacramento dell’Ordine Sacro?

Magari se ne avrò l’occasione proverò a spiegarlo più dettagliatamente, oppure lo chiederemo a don Marko (ordinato lo scorso mese di agosto) o a don Simone che riceverà questo dono il prossimo 9 giugno.

Qui mi limito a dire che secondo me il prete (abbreviazione di “presbitero”, che significa “anziano”),  e più ancora il Vescovo (da cui il prete dipende), serve per creare una relazione che rimanda alla relazione con Gesù! Affinché la nostra relazione con Cristo non sia ridotta a qualcosa di intimistico o, peggio ancora, di impersonale, il Sacramento dell’Or-dine rende capaci di costruire rapporti e relazioni che rimandano all’incontro con Gesù.

Con questo non voglio dire che il prete debba, per forza, essere capace di relazionarsi con tutti, di incontrare ogni genere di persona, di parlare con chiunque, di essere un amico vero. Certo, queste qualità sarebbero preziose per un prete, molto più di quelle che ho detto all’inizio.

La relazione vera che il prete permette è piuttosto quella che viviamo nei Sacramenti. Potrei dire che il prete (o, più precisamente, il Vescovo e, quindi anche il prete, nella misura in cui collabora con il Vescovo) può rinnovare i grandi gesti di Gesù: consacrare (il pane), assolvere (dai peccati) donare lo Spirito. Nella relazione sacramentale con il prete questi gesti si rinnovano tra noi, Gesù li compie ancora!

Non sono gesti magici, non sono tecniche per fare qualcosa, sono gesti che esprimono una relazione, perché ora Gesù ci incontra solo attraverso il coinvolgimento personale, una dedizione di noi stessi. Del resto è quello che Gesù ha fatto da subito chiamando a sé gli apostoli: li ha coinvolti nel suo progetto, ha chiesto la loro dedizione, ha condiviso con loro l’ultima cena, quando ha donato se stesso nei segni del pane e del vino, e li ha mandati. Gli apostoli hanno scelto i Vescovi come loro successori e così è iniziata la catena che si è trasmessa di generazione in generazione attraverso l’imposizione delle mani (che è il gesto specifico del Sacramento dell’Ordine Sacro); i Vescovi poi hanno scelto come collaboratori i diaconi (cioè servitori, perché al sevizio della Parola e della carità) e i presbiteri (cioè gli anziani, che noi chiamiamo preti).

Ho cercato di spiegarmi il meglio possibile, Spero che queste parole vi facciano bene aiutando a capire un meglio come vivere la relazione con Gesù. soprattutto nei Sacramenti, e ogni altra relazione.

don Maurizio


Non mancate Mercoledì 23 maggio (alle ore 21.00), nell’ex-asilo di Cerchiate, per incontrare don Simone, sentire un po’ della sua storia e della sua vocazione.

Potremo anche recarci in Duomo la mattina di sabato 9 giugno (dovremo partire presto, per via dei controlli della sicurezza, ma daremo più avanti indicazioni precise).

Domenica 10 giugno don Simone sarà a Buccinasco, nella sua parrocchia d’origine (S. Adele) per celebrare la sua prima Messa. Certo si può partecipare e, se proprio volete fermarvi al pranzo, chiedete.

Sarà con noi invece la sera (ore 21.00) di sabato 16 marzo, in chiesa a Cerchiate, per una Veglia di preghiera. Non mancate!

Domenica 17 giugno celebrerà a Pero, celebrerà alle ore 10.30 la sua Prima Messa tra noi. (sono sospese in quel giorno, la Messa delle ore 10.00 a Pero e delle ore 11.00 a Cerchiate). Alle 12.30 ci sarà il pranzo con lui in Oratorio a Pero (ma dovrete iscrivervi). Nel pomeriggio stanno organizzando giochi e sport anche per i più piccoli.