ESERCIZI SPIRITUALI 2019-5
CREDEVO… DI CREDERE
QUINTA MEDITAZIONE:
CREDEVO… LA MISSIONE
CANTICO (Giona 2)
3bNella mia angoscia ho invocato il Signore
ed egli mi ha risposto;
dal profondo degli inferi ho gridato
e tu hai ascoltato la mia voce.
4Mi hai gettato nell’abisso, nel cuore del
mare,
e le correnti mi hanno circondato;
tutti i tuoi flutti e le tue onde
sopra di me sono passati.
5Io dicevo: “Sono scacciato
lontano dai tuoi occhi;
eppure tornerò a guardare il tuo santo tempio”.
6Le acque mi hanno sommerso fino alla gola,
l’abisso mi ha avvolto,
l’alga si è avvinta al mio capo.
7Sono sceso alle radici dei monti,
la terra ha chiuso le sue spranghe
dietro a me per sempre.
Ma tu hai fatto risalire dalla fossa la mia vita,
Signore, mio Dio.
8Quando in me sentivo venir meno la vita,
ho ricordato il Signore.
La mia preghiera è giunta fino a te,
fino al tuo santo tempio.
9Quelli che servono idoli falsi
abbandonano il loro amore.
10Ma io con voce di lode
offrirò a te un sacrificio
e adempirò il voto che ho fatto;
la salvezza viene dal Signore.
Gloria…
PAROLA DI DIO
Giona 1
1Fu rivolta a Giona, figlio di Amittài, questa
parola del Signore: 2«Alzati, va’ a Ninive, la grande città, e in
essa proclama che la loro malvagità è salita fino a me». 3Giona
invece si mise in cammino per fuggire a Tarsis, lontano dal Signore. Scese a
Giaffa, dove trovò una nave diretta a Tarsis. Pagato il prezzo del trasporto,
s’imbarcò con loro per Tarsis, lontano dal Signore. 4Ma il Signore
scatenò sul mare un forte vento e vi fu in mare una tempesta così grande che la
nave stava per sfasciarsi. 5I marinai, impauriti, invocarono
ciascuno il proprio dio e gettarono in mare quanto avevano sulla nave per
alleggerirla. Intanto Giona, sceso nel luogo più in basso della nave, si era
coricato e dormiva profondamente. 6Gli si avvicinò il capo
dell’equipaggio e gli disse: «Che cosa fai così addormentato? Alzati, invoca il
tuo Dio! Forse Dio si darà pensiero di noi e non periremo». 7Quindi
dissero fra di loro: «Venite, tiriamo a sorte per sapere chi ci abbia causato
questa sciagura». Tirarono a sorte e la sorte cadde su Giona. 8Gli
domandarono: «Spiegaci dunque chi sia la causa di questa sciagura. Qual è il
tuo mestiere? Da dove vieni? Qual è il tuo paese? A quale popolo appartieni?». 9Egli
rispose: «Sono Ebreo e venero il Signore, Dio del cielo, che ha fatto il mare e
la terra». 10Quegli uomini furono presi da grande timore e gli
domandarono: «Che cosa hai fatto?». Infatti erano venuti a sapere che egli
fuggiva lontano dal Signore, perché lo aveva loro raccontato. 11Essi
gli dissero: «Che cosa dobbiamo fare di te perché si calmi il mare, che è
contro di noi?». Infatti il mare infuriava sempre più. 12Egli disse
loro: «Prendetemi e gettatemi in mare e si calmerà il mare che ora è contro di
voi, perché io so che questa grande tempesta vi ha colto per causa mia». 13Quegli uomini cercavano a forza
di remi di raggiungere la spiaggia, ma non ci riuscivano, perché il mare andava
sempre più infuriandosi contro di loro. 14Allora implorarono il
Signore e dissero: «Signore, fa’ che noi non periamo a causa della vita di
quest’uomo e non imputarci il sangue innocente, poiché tu, Signore, agisci
secondo il tuo volere». 15Presero Giona e lo gettarono in mare e il
mare placò la sua furia. 16Quegli uomini ebbero un grande timore del
Signore, offrirono sacrifici al Signore e gli fecero promesse.
Giona 2
1Ma il Signore dispose che un grosso pesce inghiottisse Giona; Giona restò nel ventre del pesce tre giorni e tre notti. 2Dal ventre del pesce Giona pregò il Signore, suo Dio, 3e disse: […]
11E il Signore parlò al pesce ed esso rigettò Giona sulla spiaggia.
Giona 3
1Fu rivolta a Giona una seconda volta questa parola del Signore: 2«Alzati, va’ a Ninive, la grande città, e annuncia loro quanto ti dico». 3Giona si alzò e andò a Ninive secondo la parola del Signore. Ninive era una città molto grande, larga tre giornate di cammino. 4Giona cominciò a percorrere la città per un giorno di cammino e predicava: «Ancora quaranta giorni e Ninive sarà distrutta».
5I cittadini di Ninive credettero a Dio e bandirono un digiuno, vestirono il sacco, grandi e piccoli. 6Giunta la notizia fino al re di Ninive, egli si alzò dal trono, si tolse il manto, si coprì di sacco e si mise a sedere sulla cenere. 7Per ordine del re e dei suoi grandi fu poi proclamato a Ninive questo decreto: «Uomini e animali, armenti e greggi non gustino nulla, non pascolino, non bevano acqua. 8Uomini e animali si coprano di sacco, e Dio sia invocato con tutte le forze; ognuno si converta dalla sua condotta malvagia e dalla violenza che è nelle sue mani. 9Chi sa che Dio non cambi, si ravveda, deponga il suo ardente sdegno e noi non abbiamo a perire!».
10Dio vide le loro opere, che cioè si erano convertiti dalla loro condotta malvagia, e Dio si ravvide riguardo al male che aveva minacciato di fare loro e non lo fece.
Giona 4
1Ma Giona ne provò grande dispiacere e ne fu sdegnato. 2Pregò il Signore: «Signore, non era forse questo che dicevo quand’ero nel mio paese? Per questo motivo mi affrettai a fuggire a Tarsis; perché so che tu sei un Dio misericordioso e pietoso, lento all’ira, di grande amore e che ti ravvedi riguardo al male minacciato. 3Or dunque, Signore, toglimi la vita, perché meglio è per me morire che vivere!». 4Ma il Signore gli rispose: «Ti sembra giusto essere sdegnato così?». 5Giona allora uscì dalla città e sostò a oriente di essa. Si fece lì una capanna e vi si sedette dentro, all’ombra, in attesa di vedere ciò che sarebbe avvenuto nella città. 6Allora il Signore Dio fece crescere una pianta di ricino al di sopra di Giona, per fare ombra sulla sua testa e liberarlo dal suo male. Giona provò una grande gioia per quel ricino. 7Ma il giorno dopo, allo spuntare dell’alba, Dio mandò un verme a rodere la pianta e questa si seccò. 8Quando il sole si fu alzato, Dio fece soffiare un vento d’oriente, afoso. Il sole colpì la testa di Giona, che si sentì venire meno e chiese di morire, dicendo: «Meglio per me morire che vivere». 9Dio disse a Giona: «Ti sembra giusto essere così sdegnato per questa pianta di ricino?». Egli rispose: «Sì, è giusto; ne sono sdegnato da morire!». 10Ma il Signore gli rispose: «Tu hai pietà per quella pianta di ricino per cui non hai fatto nessuna fatica e che tu non hai fatto spuntare, che in una notte è cresciuta e in una notte è perita! 11E io non dovrei avere pietà di Ninive, quella grande città, nella quale vi sono più di centoventimila persone, che non sanno distinguere fra la mano destra e la sinistra, e una grande quantità di animali?».
PREGHIERA
Signore, donaci di
sperimentare
così profondamente
la bellezza del Tuo amore
da irradiarne la luce
con la parola e con la vita.
L’ascolto fedele
del tuo Figlio Gesù,
che ci parla nel Suo Vangelo di vita eterna,
illumini il nostro cuore e lo inondi di gioia
affinché ci sentiamo motivati
a testimoniare insieme,
come Tuo popolo pellegrino nel tempo,
la salvezza che viene da Te.
Aiutaci ad essere
Chiesa in missione,
che si riconosca chiamata
a uscire e ad andare
verso tutte le periferie
geografiche ed esistenziali della storia,
che attendono l’annuncio del tuo amore
come sorgente viva di vita nuova e piena.
La Vergine Madre
Maria,
donna dell’ascolto e testimone della gioia,
ci aiuti ad essere come Lei
discepoli della Tua parola
e cantori innamorati e credibili
della Tua bellezza che salva.
Amen
(Bruno Forte)
DOMANDE PER RIFLETTERE
– Dio come te lo immagini?
– Qual è l’immagine di Dio che viene annunciata attraverso la tua parola, i tuoi gesti, le tue convinzioni?
– Perché siamo chiamati ad essere missionari e annunciare il Vangelo?
ESERCIZIO DELLA GIORNATA
– Avvicinati con simpatia a qualche persona di cui non hai un giudizio personale positivo.
– Proponi a una persona che probabilmente non verrebbe di partecipare all’indulgenza domenica prossima, oppure a una Via Crucis, oppure a qualche celebrazione della Settimana santa.