MAI SOLI

I primi mesi di quest’anno hanno visto una quantità di funerali inferiori alla media. In quest’ultima settimana hanno ripreso un ritmo alto. Temo che continui così, visto il pesante periodo che stiamo vivendo.

Ma ciò che oggi peggiora tutto questo, anche tra noi, è l’impossibilità di celebrare funerali, l’impossibilità di poter condividere il dolore con amici e parenti, di poter affidare il proprio caro alla misericordia infinita di Dio. Ancora di più: è capitato – e, temo, capiterà ancora – anche tra noi di non poter essere accanto ai propri cari nei loro ultimi giorni di vita.

Penso che come Comunità dobbiamo farci carico di tutte queste solitudini, condividerle, farci accanto come e meglio che possiamo, ciascuno secondo le sue possibilità, tutti pregando, pregando tanto.

Una signora della nostra Comunità, colpita da considerazioni come questa, mi ha fatto avere una preghiera che ripropongo a tutti, perché alimenti anche la nostra preghiera.

don Maurizio

MAI SOLI, SIGNORE.

Tu, Signore, ci ammonisci di continuo, affinché siamo accanto a chi soffre, a chi è emarginato, a chi è solo. Nessuno dovrebbe piangere da solo, avere paura da solo, sentirsi smarrito, senza avere almeno qualcuno accanto a rassicurarlo.

Neanche tu, Signore, sei rimasto solo: seppur da lontano, chi ti amava era sempre lì, a soffrire con te, a incontrare il tuo sguardo di dolore e piangere con te, così da suddividere e condividere lo strazio che stavi provando, e che anche chi ti amava stava provando.

Sì, Signore, perché spesso chi vive il dolore della persona amata indirettamente si sente lacerare dentro, come una spada che trafigge l’anima, perché ci si sente impotenti, non si può fare nulla… solo pregare. Ed ecco che il dono della fede assume nuovamente tutta la sua importanza. Ecco che il dono della fede ritrova la sua essenzialità. Null’altro serve nell’ora del dolore.

Nessuno, Signore, dovrebbe morire da solo.

Madre Teresa è stata un grande esempio della tua misericordia e compassione. Prendeva i moribondi affinché potessero morire amati, morire riacquistando la loro dignità.

San Francesco sentiva profumo nell’accostare i lebbrosi che fino a poco tempo prima gli davano la nausea.

Neanche tu sei morto da solo, Signore!

Non permettere che tanti nostri fratelli ora muoiano nella paura e solitudine. Permetti che almeno i loro cari siano loro vicini per un’ultima carezza. Questa morte in solitudine mi distrugge, Signore, e oggi vorrei affidarla a te, tu che ami i tuoi figli. Non permettere che la loro esistenza si concluda così, senza gesti di amore, senza un’ultima consegna, senza un funerale che in modo esplicito affidi questi tuoi figli definitivamente a te.

Signore, perché tutta questa sofferenza? Intervieni, fai presto! Non mi permetto di chiederti la guarigione, tu sai perché tutto questo deve avvenire, ma ti prego di donare ai loro cari la possibilità di accompagnarli alla morte, solo così potranno forse, e con il tuo santo aiuto, trovare un senso a tutto questo.

Nessuno deve morire da solo, eppure accade e accade di continuo. Accade tra gli anziani, accade tra i poveri che abitano questo mondo, accade tra i contagiati. Accade, di continuo, da sempre forse, ma solo ora i miei occhi vedono e il mio cuore sente.

Nessuno deve morire da solo, Signore.

Amen.

don Maurizio al Cimitero di Pero