ABBIAMO BISOGNO DELL’EUCARISTIA

Abbiamo celebrato la festa del Corpo e del Sangue del Signore. L’abbiamo celebrata senza processione, senza portare per le nostre strade l’Eucaristia, la presenza reale di Gesù, della sua morte e risurrezione.

Perché è questa l’Eucaristia: una presenza, la presenza di Gesù, la presenza del suo dono totale che si è concretizzato sulla croce, la presenza di un amore che è arrivato fino in fondo, fino alla morte, per giungere alla risurrezione. È una presenza mai compresa da noi, non possiamo capirla, possiamo solo viverla, lasciare che ci avvolga e ci guidi, plasmando i nostri pensieri, le nostre scelte, le parole e le azioni. Se proprio vogliamo capirci qualcosa non basta la “testa”, occorrono anche volontà, impegno, cuore, vita: proprio come ha fatto Gesù.

A tanti è mancata la presenza di Gesù, dell’Eucarsitia, durante i mesi in cui eravamo rinchiusi in casa: non vedevamo l’ora di tornare a Messa, eppure…

Eppure non erano così in tanti.

“Si può vivere benissimo anche senza andare a Messa”. Questa frase è falsa. Chi ha provato che cosa significa davvero vivere l’Eucaristia, sa di non poterne più fare a meno. Ma per tanti la vita può davvero continuare senza quella presenza che è Gesù. Tra le tante cose necessarie per vivere (aria, cibo, vestiti, casa, affetti, dignità… soldi!) Gesù non è certo ai primi posti. C’è bisogno di Gesù nel mondo, della sua presenza e della sua parola, ma ciò che ascoltiamo, ciò che plasma i nostri pensieri, ciò che scegliamo spesso è ben altro.

Con la ripresa delle celebrazioni ci siamo trovati in pochi. Tanti, è vero, sono mancati perché non se la sentono ancora di rischiare: sono motivi da rispettare. Ma molti non torneranno a vivere l’Eucaristia, se non perché qualcosa li spinge o li costringe: non perché attratti dalla presenza di Gesù!

Credo che dovremo mettercelo in testa: a Messa saremo sempre meno! Questa epidemia non ha fatto altro che accelerare un processo già avviato. Se può essere utile un dato: lo scorso ottobre, quando abbiamo raccolto durante le messe le indicazioni per eleggere il Consiglio pastorale, sono state compilate circa 700 schede contro le 900 di quattro anni prima!

Devo aggiungere che non è solo la situazione di Pero, è una tendenza generale, almeno della nostra diocesi.

Ben lungi dal piangere su questa costatazione (il mondo è fin troppo pieno di lamentele!) conviene interrogarci su che cosa il Signore chieda a noi oggi, a noi che ci accorgiamo della sua presenza e cogliamo la necessità dell’Eucaristia. Dalla risposta a questa domanda derivano le scelte che faremo come Chiesa e come comunità di credenti nei prossimi anni.

Potremmo certamente arroccarci nelle nostre belle liturgie, lanciando condanne contro chi abbandona la fede.

Potremmo sostenerci nelle nostre idee, allontanando ogni critica scomoda e accettando solo i complimenti e gli elogi.

Potremmo cercare di catturare l’attenzione e la partecipazione del maggior numero possibile di persone inseguendo formule sempre più attraenti e moderne per vivere la liturgia.

Potremmo gestire al meglio le nostre non piccole strutture, sforzandoci di farle rendere (anche economicamente), nel tentativo di “catturare” sempre più persone che le frequentino…

Credo che lo stile evangelico ci chieda ben altro. Ci chiede la consapevolezza di essere peccatori, anche noi tentati di fare a meno di Gesù, della sua presenza e della sua parola. Ci chiede la fatica di chi si mette al servizio, di chi ascolta gli ultimi, i poveri, i sofferenti nel corpo e nello spirito, coloro che non sanno dare valore alla loro vita… Ci chiede l’umiltà di chi sa di non fare abbastanza, di non poter salvare il mondo e neppure una sola anima, ma si affida al Signore.

Per far questo abbiamo bisogno però di ripartire dall’Eucaristia, dalla presenza di Gesù. Abbiamo bisogno di vivere la Messa e non solo di andarci!

Abbiamo bisogno di fare memoria di Gesù, della sua morte e risurrezione, e di vivere costantemente la sua Pasqua.

Abbiamo bisogno di vivere in Comunione con Gesù, di sentirlo accanto a noi costantemente con la sua parola e la sua forza, che è lo Spirito santo. Abbiamo bisogno di sentirci uniti tra noi credenti, anche se differenti, per idee e sensibilità, ma certi della presenza di Gesù.

Abbiamo bisogno di farci dono, così come Gesù nell’Eucaristia si dona. Abbiamo bisogno di consumarci per gli altri, anche per quegli altri che non credono più in Gesù.

Abbiamo bisogno dell’Eucaristia!

don Maurizio