È TEMPO DI NOVITÀ

Una riflessione dal Consiglio Pastorale

In questo momento di lento ritorno alla vita comunitaria, il Consiglio Pastorale si è ritrovato per riflettere, a nome della nostra comunità e su invito di don Maurizio. Ci siamo chiesto come i passati mesi di lockdown abbiano di fatto cambiato la nostra vita di cristiani e abbiamo cercato di capire quali crisi e quali opportunità si siano create per il nostro cammino.

Don Maurizio ci ha chiesto di guardare soprattutto avanti, ai possibili sviluppi di quanto vissuto durante questo periodo. Per riflettere ci siamo preparati riprendendo le omelie di Quaresima su chi è e come deve essere il cristiano oggi, abbiamo rivisto il video dell’incontro con don Luca Raimondi e abbiamo letto una sintesi del Consiglio Pastorale Diocesano.

Questi stimoli mi hanno fatto capire che questo tempo di difficoltà e di forte cambiamento giocherà un ruolo importante per il nostro futuro. È compito della nostra comunità cristiana valorizzarne le positività e trasformarne le negatività in occasioni e stimoli. Questo tempo è stato paragonato ad un deserto che ha messo in crisi le persone e la società. Ma la crisi non è sempre negativa: a volte è necessaria per provocare un cambiamento, può portare frutti fecondi e darci la spinta necessaria per andare avanti in un cammino rallentato o in certi casi fermo.

Sicuramente mi sono portato a casa molte riflessioni dopo questo lockdown. Una delle prime è il desiderio di non tornare a quello che ero e facevo prima, perché non voglio che l’esperienza del deserto interiore ed esteriore sia stata vana. Spero di coglierne i frutti migliori che mi sostengano in un cammino più consapevole. Ritengo che per un cristiano la consapevolezza dell’amore di Dio e l’esperienza dell’Eucarestia siano il centro da cui sprigionare ogni possibile cammino.

Proprio su questo aspetto della partecipazione all’Eucaristia i consiglieri si sono sentiti più stimolati a intervenire. C’è un visibile calo di presenze alle nostre Messe: ad una prima lettura potrebbe sembrare solo una conseguenza del Covid19, quindi qualcosa di temporaneo, ma poi ci siamo resi conto che l’epidemia ha solo accelerato un calo già in atto da tempo.

È emersa l’esigenza di guardare con occhio più attento a quelle persone che per vari motivi non frequentano la Messa o non si sentono coinvolte nelle varie proposte della nostra comunità. Questa riflessione è sicuramente uno stimolo per il Consiglio Pastorale a mettersi in ascolto e osservazione di tutte quelle situazioni nelle quali ormai il cammino di fede è fermo o ha preso strade sbagliate nella propria vita.

È emersa allora nelle riflessioni di tutti l’esigenza di un cambiamento prima di tutto interiore attraverso la preghiera e l’affidamento a Dio. Dovrà sostenere un cambiamento esteriore, perché anche la società in cui viviamo è cambiata. Il nostro fare, che parte sempre dal pregare, non potrà più essere lo stesso: dopo aver sperimentato alcuni aspetti durante il lockdown con le Messe in streaming, le video testimonianze, gli incontri in diretta web… dobbiamo rinnovare tutti gli ambiti: le liturgie hanno già iniziato a essere diverse con questi protocolli, ma cambieranno ancora, e poi le catechesi, gli oratori, la Caritas, l’attenzione ai malati la scuola dell’infanzia parrocchiale… Tutti questi aspetti della nostra Comunità Pastorale dovranno inevitabilmente subire cambiamenti, a volte concreti nella loro gestione, ma il più delle volte dovranno diventare più capaci di manifestare l’amore di Dio.

La nostra sfida come Consiglio Pastorale e come Comunità tutta sarà quella di vivere in prima persona questi cambiamenti, di provare, almeno, sostenuti dai nostri sacerdoti, ciascuno con i propri carismi. Dovremo far sì che al centro di ogni cambiamento e opportunità ci sia Cristo ed il suo comandamento più importante: quello dell’Amore.

Marco Silva – membro del Consigliere Pastorale