DOPO UN ANNO, VERSO LA QUARESIMA
Lo scorso anno tutto è cominciato una settimana prima della Quaresima: le scuole si sono chiuse, abbiamo bloccato le celebrazioni e fermato le attività dell’oratorio; dopo due settimane si è fermato anche il lavoro e ci siamo rinchiusi in casa. Con il tempo abbiamo sentito il peso delle distanze, degli incontri limitati e secondo i protocolli, dei contatti da evitare, delle strette di mano e degli abbracci proibiti.
Mi è mancato non poter celebrare l’Eucaristia con voi, fino a maggio. Intendo: “con voi presenti”, perché grazie ai social potevamo comunque parlarci e vederci… Alcuni miei confratelli non hanno celebrato, per solidarietà con tanti fedeli che non potevano vivere l’Eucaristia: hanno preferito valorizzare l’annuncio e l’approfondimento della Parola di Dio.
A maggio abbiamo ripreso a celebrare, ma siamo ancora limitati, ancora bloccati… passando tra le panche a portare la Comunione vedo ancora tanti seduti, che non vivono questo incontro. Mi domando perché. La capienza delle nostre chiese è limitata, ma solo in alcune circostanze si riempiono. Come mai tanti (troppi!) non colgono l’opportunità di vivere i Sacramenti, di lasciarsi incontrare da Gesù e sperimentare la potenza della sua presenza? È solo paura di possibili contagi? Oppure è una fede che affievolisce, una vita che si rinchiude, un amore che si affloscia?
I nostri confessionali sono inutilizzati da quasi un anno. Il sacramento del Perdono è celebrato comunque, ma sono diminuite le richieste: mi sembra che ci siamo intorpiditi e rassegnati dentro i nostri limiti. Non mostriamo la voglia di ripartire e tanto meno ci rendiamo conto che possiamo ripartire da Gesù.
Io percepisco i Sacramenti come “contatti”, sono contatti che “trasmettono una carica”, che raccolgono la nostra vita (in tutti i suoi aspetti, positivi e negativi) e ci permettono di vivere secondo lo stile di Gesù. L’assenza degli abbracci di questo anno ci può aiutare a capirli meglio e a valorizzarli. Li vedo come “scosse”, come “scariche d’amore”, di quell’amore che si è sprigionato nel mondo con la Pasqua, con la morte e risurrezione di Gesù. Grazie ai Sacramenti noi possiamo essere raggiunti da questo amore, “toccati” da Gesù stesso.
Vorrei che la prossima Quaresima diventi l’occasione per riscoprire e rivivere i sacramenti, vorrei che tornassimo a gustarli, a lasciarci avvolgere da questi gesti di tenerezza che l’amore di Dio ci fa sperimentare attraverso la Chiesa e i riti sacramentali.
In Quaresima, quest’anno, cercheremo di capire e vivere la bellezza dei Sacramenti nelle omelie delle Messe domenicali, nelle testimonianze che proporremo i martedì, nelle proposte di Lectio divina che vi invitiamo a vivere i venerdì, nelle Messe feriali (proveremo a celebrarne una anche il giovedì mattina, alle ore 6.45, invitando chi va al lavoro), nelle Viæ Crucis, negli esercizi spirituali (dal 14 al 20 marzo), nella celebrazione dell’Indulgenza (sarà il 21 marzo e vedremo come celebrarla quest’anno), nei riti della Settimana Autentica e dei tre giorni di Pasqua, che vivremo come un dono grande. Vorrei che tutti riscoprissimo la ricchezza e l’importanza di quell’ “incontro” e di quel “contatto” che sono i Sacramenti. Solo partendo da Gesù, dalla sua morte e risurrezione, sono partendo dai sacramenti ci sarà una vera ripresa della nostra vita, della nostra comunità, di tutta Pero.
don Maurizio