TEMPI DIFFICILI? TEMPI CON I NOSTRI RAGAZZI

TEMPI DIFFICILI? TEMPI CON I NOSTRI RAGAZZI

I tempi sono difficili… Ma quest’anno, e quest’estate in particolare, sono un’occasione.

La comunità – lo sappiamo – si esprime anche in strutture, proposte e celebrazioni. Ma prima di tutto ha bisogno di uomini e donne disposti a incontrare e conoscere altre persone.

La mia esperienza mi insegna che mondo dei ragazzi ha anzitutto un’esigenza: che qualcuno li incontri, che passi un po’ di tempo con loro, che conosca il loro nome, la loro storia, la loro situazione… e che qualche volta li coinvolga in attività che si organizzano per il bene di altri.

Quest’anno l’oratorio estivo, più di altri anni, porta con sé questa occasione, poiché per rispettare i protocolli dovremo formare gruppi, “bolle” (come li chiamano) di 7-10 bambini/ragazzi e 2-3 animatori responsabili.

L’anno scorso la proposta estiva non è andata come avremmo voluto e come sarebbe stato necessario. Non perché non sia stato bello, anzi, ma il coinvolgimento degli adulti e della comunità è stato troppo limitato.

La nostra comunità, di fronte all’emergenza educativa, sembra non esserci. Penso dipenda dal fatto che non raccogliamo occasioni per conoscerci: forse siamo troppo impauriti da giudizi, critiche e liti che prendono il sopravvento quando ci incontriamo.

Abbiamo bisogno di uomini e donne che abbiano voglia di mettersi in gioco, anche di sbagliare, ma comunque di stare un po’ con questi ragazzi.

Lo scorso anno abbiamo faticato a trovare persone che, ciascuno con l’aiuto di 2 o 3 adolescenti, tenesse un gruppetto di una decina di ragazzi delle medie.

Abbiamo bisogno che qualcuno si metta in gioco in autonomia. Ciascuno, aiutato da un paio di animatori, sarà guidato per organizzare e vivere attività e momenti di relax con i ragazzi. È sufficiente dedicare qualche mezza giornata alla settimana.

È concesso anche sbagliare… Ma dobbiamo provare.

Se mi chiedete che cosa desiderano i ragazzi oggi di Pero e di Cerchiate, vi posso rispondere che cercano qualcuno che abbia desiderio di conoscerli, di chiamarli per nome e di coinvolgerli in qualcosa di bello.

Si possono fare davvero tantissime cose: biciclettate, lavoretti utili, partite e gioco… Daremo noi le idee noi e ciascuno può svilupparle come meglio crede. Ma prima è necessario che tanti adulti abbiano il coraggio di volerli conoscere e di stare un po’ con loro.

Sono fiducioso che sarà una grande occasione per la nostra comunità.

Chiamatemi!

don Simone