per una proposta pastorale

per una proposta pastorale

Comunità Pastorale San Giovanni Paolo II – Pero e Cerchiate di Pero.

PER UNA PROPOSTA PASTORALE nel 2021

Lettura del Vangelo secondo Giovanni (12, 23-26)

In quel tempo. Gesù rispose [ai discepoli]: «È venuta l’ora che il Figlio dell’uomo sia glorificato. In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna. Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore. Se uno serve me, il Padre lo onorerà.

0. Partiamo da “testimoni credibili”

Non mancano tra noi persone che si sono dedicate e ancora si dedicano con pienezza al bene della nostra Comunità. Facciamo due esempi tra coloro che – pur con tutti i loro limiti – si sono spesi nella nostra Comunità: Ermanno e Guido. Ci accompagneranno in questa proposta.

Ci fanno capire che è possibile ancora oggi essere testimoni credibili dell’amore di Dio qui e oggi.

Il fatto che sono morti ci aprono prospettive alla Vita eterna e alla Comunione dei santi. Come loro tanti tra noi sono morti in questi tempi, con tutti siamo ancora in comunione perché noi crediamo nella risurrezione dei morti. Possiamo così ridare dignità a tutti i nostri defunti.

Proposta: Raccontiamo esempi di situazioni di vita evangelica sperimentate tra noi. Raccogliamo e scriviamo testimonianze di persone credibili che hanno vissuto e ancora vivono tra noi.

1. Sguardo sulle “macerie”

Confortati dalla presenza di testimoni credibili possiamo permetterci di guardare le “macerie” che si sono create intorno a noi; ce ne sono tante causate da questa epidemia e prima ancora da una società stanca nella quale viviamo.

Prendiamo atto, per esempio, del calo di presenza alle Messe, non per lamentarci, ma per non dare più per scontato ciò che scontato non è. Consideriamo anche il fatto che il Vangelo non è più (e forse non è mai stato) una proposta apprezzata e gradita. Gesù non entra nella sfera dei nostri pensieri più frequenti, meno ancora nei nostri progetti di vita.

Non conviene soffermarci più di tanto sul fatto che siamo continuamente stimolati a forme di egoismo, individualismo, che possono degenerare anche in violenza.

Invece dobbiamo guardare e considerare più ampiamente al malessere generale che si diffonde e che ci fa paura, ma solo per poter far nascere in noi il desiderio di alleviarlo, accostando i tanti che ne soffrono.

Proposta: Arricchiamoci reciprocamente dal punto di vista culturale, con una proposta cristiana. Leggiamo e condividiamo riflessioni e sguardi evangelici sulla nostra realtà. Possono essere saggi o articoli con taglio psicologico, sociologico o spirituale…

2. Parola e Sacramenti

Ripartiamo sempre da queste “macerie” e muoviamo un passo.

È il passo dell’ascolto della Parola, è il passo dei Sacramenti. Anche se siamo in pochi a fare questi passi.

L’incontro con Gesù (nella Parola e nei Sacramenti) ci riporta all’origine e alla meta della nostra vita

Proposta: Rilanciamo la Lectio divina, catechesi (per adulti) e liturgie ben celebrate.

3. Dalla “devozione”, alla Comunità, alla gioia

Non dobbiamo fermarci alla preghiera, ma dobbiamo sempre unire l’azione alla contemplazione (di Gesù e del Vangelo). L’incontro con Gesù ci coinvolge: ci fa sentire comunità pur nella diversità, pronti a camminare insieme e a condividere un progetto. “L’amore del Cristo ci possiede; e noi sappiamo bene che uno è morto per tutti, dunque tutti sono morti” (2cor 5,14). È un altro passo.

Il sintomo che questo passo sta avvenendo è la gioia, una gioia e un’armonia diffuse in noi che prendono il posto delle tristezze, delle arrabbiature e delle critiche che troppi spesso ora albergano tra noi.

Proposta: Sforziamoci di conoscerci tutti, tutti coloro che “vengono a Messa”. Salutiamoci, conosciamoci e impariamo a stimarci a vicenda, superando tutti i nostri pregiudizi e i rancori o critiche instillate nell’animo di ciascuno.

4. L’impegno primario: avvicinare tutti

L’impegno iniziato nella nostra Comunità, già iniziato con la lectio la catechesi e la liturgia, si allarga.

Il passo, anzi il passaggio fondamentale e centrale di questa proposta pastorale consiste nel “farci prossimi”, vicini a chiunque, anche vicini fisicamente.

Sia un impegno personale e da vivere come Comunità istituzionalmente intesa.

Noi per primi dobbiamo promuovere e rafforzare ogni tipo di rete che aiuti, sostenga e rafforzi il nostro territorio.

Lo scopo è solo quello di avvicinare, non di convertire, convincere o “tirare dentro” altre persone.

Proposta: Avviciniamoci a chiunque, anche a costo di fare qualche figuraccia. All’avvicinarsi segua la possibilità di ascoltare, capire, condividere, conversare, raccontare, proporre.

Ognuno di noi viva questo impegno personalmente, stimoli i fratelli a fare altrettanto.

Anche come Comunità dobbiamo essere pronti e presenti per dialogare con tutte le istituzioni e le associazioni del territorio

5. Chiesa “dalle genti” e “ad gentes

Dobbiamo avere uno sguardo ampio, globale. Gesù è morto e risorto per tutti. Ci unisce tutti.

Siamo un paese dove vivono tante culture e persone che vengono da tutto il mondo e ci arricchiscono con la loro fede.

La diversità di origini e di culture (che ha sempre caratterizzato Pero almeno nell’ultimi settant’anni) rimanda alla valorizzazione di tutte le differenze che, se affaticano il nostro cammino, lo arricchiscono

Proposta: Teniamoci informati grazie al gruppo missionario.

Ascoltiamo tutti e collaboriamo con tutti.

6. Attenzione ai poveri e ai sofferenti

Impariamo ad accostare il dolore, sia quello della malattia (fisica o mentale) sia quello della povertà (economica e di mentalità). Riconosciamo e accostiamo anche il dolore del peccatore.

Scopriamo lo stile della Caritas che offre un contributo comunitario (non individualizzato), intelligente (non emotivo) e attento a collaborare con tutte le istituzioni e le strutture del territorio.

Accostiamoci non “dall’alto”, bensì da fratelli che hanno i loro limiti, ma non si tirano indietro.

Proposta: Offriamo il nostro tempo, il nostro impegno e il nostro denaro.

Lasciamoci guidare dalla Caritas.

7. Sforzo educativo

Oggi i minori e i giovani sono certamente tra le categorie più fragili. Siamo tutti responsabili dei più piccoli, dei bambini, ragazzi, adolescenti e giovani. L’Oratorio sia della Comunità, e non cediamo alla tentazione di delegare.

La cura dei più giovani chiede la presenza di tutti. C’è un’emergenza educativa ancora in atto (Papa Francesco la chiama “catastrofe educativa”).

I nostri oratori non hanno mai smesso di essere presenti e di fare proposte.

Viene il momento di riaprire e collaborare per un Oratorio presente sul territorio e aperto.

Cerchiamo di rilanciare il Patto Educativo del Territorio.

Proposta: Ciascuno dia la propria disponibilità secondo le proprie possibilità per un oratorio che operi bene: pulizie dell’Oratorio, gestione bar, catechesi, animazione dei ragazzi, sport…

Primo impegno concreto per tanti: l’Oratorio estivo.

8. Valorizzare le strutture

Abbiamo strutture da mantenere e valorizzare. Ci sono state lasciate da chi ci ha preceduto qui a Pero e Cerchiate. In parte le abbiamo costruite o sistemate anche noi nel recente passato.

Chiedono un impegno e un costo per renderle adeguate e funzionali alle nuove scelte pastorali che stiamo facendo. Sono da mettere a disposizione per il bene di tutti.

Anche con le nostre strutture possiamo e dobbiamo essere presenti sul territorio, pronti a gestirle con disponibilità.

Proposta: Impegniamoci a custodire e rinnovare le strutture.

Diamo il nostro contributo in soldi, lavora pratico e competenze.

8. Condivisione e comunione

Dobbiamo camminare insieme, pur sapendo che siamo diversi e abbiamo pareri e visoni differenti (qualche volta attaccate al passato).

Ognuno di questi punti sia sempre conosciuto da tutti, anche se non coinvolgerà sempre tutti.

Proposta: Dobbiamo avere un costante interesse per sapere come procedono tutti questi aspetti della nostra vita (che non è solo vita di fede, ma dalla fede prende forza).

18 maggio 2021

INTERVENTI

GIUSEPPE MUSUMARRA

Carissimi,

grazie a tutti per la vostra presenza e a Don Maurizio che ci segue nel cammino pastorale.

Volevo condividere con voi alcune riflessioni e proposte scaturite dall’ascolto e dalla meditazione dei punti delle linee guida per il prossimo anno.

Parto dal punto 0:

Ritengo che per essere testimoni credibili occorra partire da noi.

La nostra testimonianza è credibile se noi per primi ci convertiamo e siamo autentici discepoli di Cristo.

Il punto 1 dice di guardare le macerie che si sono create attorno a noi.

Ma io dico che se non siamo noi per primi a togliere le macerie dell’indifferenza, della falsità, dell’orgoglio ecc… dal nostro cuore non potremo AMARE.

Il punto 2 dice che il punto di partenza e di arrivo è la Parola di Dio e vivere i Sacramenti.

Se ogni nostra azione e pensiero non vengono alimentati quotidianamente da tutto ciò, non potremo attuare in modo coerente e credibile tutti gli altri punti che ci vengono proposti nella linea guida.

PROPOSTE. 

Come primo impegno mi viene da dire questo:

Fare ogni cosa come se fosse l’ultima volta, come se Gesù ci desse l’ultima occasione per amare.

1  Proporre a tutti i catechisti un percorso di formazione obbligatorio.

2  Costituire un gruppo Culturale che ci aiuti a leggere i segni dei tempi.

3  Rivalutare il gruppo liturgico per rendere le celebrazioni più coinvolgenti per tutti.

Queste brevi riflessioni sono certo insufficienti, ma spero che altri se ne aggiungano per completare ed aiutarci a crescere insieme.

Un abbraccio e speriamo di vederci al prossimo incontro.

Giuseppe M.

19/05/2021

GIUSEPPE ZAGANO

Buon giorno a tutti.

Qui di seguito ho elencato le mie personali proposte

Testimoni credibili:

Suggerisco Rocco Vaglio e Vincenzo Scicchitano.

Il primo è ancora in vita, ma colpito da ictus alcuni anni fa.

Da oltre 25 anni si prodigavano con servizi vari a favore della comunità, soprattutto come cassieri (il lunedì mattina contavano e versavano in banca le offerte della domenica). Dopo aver ricevuto le richieste della cuoca, andavano a far la spesa per la scuola materna, oltre alla cura e gestione delle auto e del pulmino della parrocchia.

La scuola materna ricorda Rocco, soprattutto a Natale e Pasqua, portandogli un ricordo dolciario.

Attività varie svolte
dalla parrocchia:

Si dovrebbe fare un “inventario” di tutte le attività svolte dalla parrocchia e le relative persone di riferimento, che dovrebbero procedere a una breve descrizione.  Il lavoro, dovrebbe essere presentato in Consiglio Pastorale ed eventualmente modificato; questo potrebbe essere utile a chi gestisce la parrocchia (parroco e sacerdoti) e a tutti i fedeli (settimanalmente riportare una/due attività su Comunichiamo)

Parola e Sacramenti:

Ok per il rilancio della Lectio Divina, anche se si è sempre pochi e i soliti.

Alla Messa invece ci sono più persone; in questa occasione i sacerdoti dovrebbero avere cura di spiegare, prima della loro proclamazione, le singole letture, soprattutto il “messaggio” che si vuole dare. Poi, durante Omelia o ci si sofferma solo su una lettura o…

Attenzione ai poveri

e ai sofferenti:

è bene conoscere i vari lavori svolti all’interno di Caritas (come già detto al punto precedente)

Saluti.

Giuseppe Zagano

24/05/2021

Brevi riflessioni di
MERCEDES PAGANI e ANGELO ROVIDA

Abbiamo valutato le proposte che necessitano di approfondimento.

Proposta (1) Arricchiamoci reciprocamente dal punto di vista culturale, con una proposta cristiana. Leggiamo e condividiamo riflessioni e sguardi evangelici sulla nostra realtà. Possono essere saggi o articoli con taglio psicologico, sociologico o spirituale…

  1. Facciamo sentite la presenza della Chiesa sul nostro territorio con una Messa all’aperto ogni domenica (il tempo ci consente questa iniziativa). È un momento coinvolgente e partecipativo che ci fa essere comunità.

  2. Rimettiamo in moto degli incontri che contribuiscano a rendere la conoscenza (psicologica, sociologica e spirituale) in rapporto con la vita di tutti i giorni.
  3. È importante la presenza dei componenti il Consiglio Pastorale perché è dal Consiglio Pastorale che deve nascere la progettualità del cammino spirituale sul nostro territorio.

Proposta (2) Rilanciamo la Lectio Divina, catechesi (per adulti) e Liturgie ben celebrate

  1. I fedeli che sono consapevoli dell’importanza di questo percorso spirituale devono essere parte attiva nel coinvolgere tutta la comunità parrocchiale.

  2. Ribadiamo l’importanza della presenza dei componenti il Consiglio Pastorale

Dalla devozione, alla Comunità, alla gioia

Concordiamo pienamente che non dobbiamo fermarci alla preghiera, ma dobbiamo sempre unire l’azione alla contemplazione:
l’incontro con Gesù ci coinvolge e ci fa sentire comunità nella ricchezza della diversità e pronti a camminare insieme e a condividere un progetto.

Proposta (3) Sforziamoci di conoscerci tutti, tutti coloro che “vengono a messa”. Salutiamoci, conosciamoci e impariamo a stimarci a vicenda, superando pregiudizi e rancori o critiche instillate nell’animo di ciascuno.

  1. Salutarci tutti va sempre bene ma noi pensiamo che sentirci comunità vuol dire relazionarci attraverso un progetto comune.

  2. Sarebbe interessante che al termine della Messa ci sia la possibilità che il Sacerdote incontri sul sagrato i fedeli e che con piccole iniziative ci si possa incontrare. Un esempio: ogni tanto al termine della “Messa dei Popoli” i nostri amici stranieri preparano la “bevanda” da offrire.

  3. La condivisione di progetti comuni ci porta a conoscerci e a incontrarci con gioia.

Proposta (4) Avviciniamoci a chiunque, anche a costo di fare qualche figuraccia. All’avvicinarsi segua la possibilità di ascoltare, capire, condividere, conversare, raccontare, proporre. Ognuno di voi viva questo impegno personalmente, stimoli i fratelli a fare altrettanto. Anche come comunità dobbiamo essere pronti e presenti per dialogare con tutte le istituzioni e le associazioni del territorio.

  1. Partiamo dal concetto che l’essere umano è un essere sociale e quindi predisposto ad ascoltare, condividere, raccontare e proporre. Quindi ognuno di noi assolve a questo impegno individualmente e collettivamente.

  2. L’essere cristiani ci porta ad essere attenti al nostro fratello, ognuno con i propri limiti, con le proprie capacità ma spinti all’amore “verso gli altri”.

  3. Anche come Comunità Parrocchiale, certo, dobbiamo essere disposti a dialogare con tutte le istituzioni e le forme associative presenti sul nostro territorio e dobbiamo essere disponibili anche a offrire concretamente l’uso delle nostre strutture.

Proposta (5) Teniamoci informati grazie al Gruppo Missionario. Ascoltiamo e collaboriamo con tutti.

Dalla diversità di origini e di culture di cui è ricco il nostro territorio va ricordato che è nata nel 2017 all’interno della nostra Comunità parrocchiale “la pastorale dei migranti” che si propone attraverso varie iniziative (S. Messa dei Popoli, Festa delle Genti…).

  • Assicurare assistenza religiosa ai migranti
  • Promuovere atteggiamenti ed opere di fraterna accoglienza nei loro riguardi all’interno della nostra comunità
  • Stimolare la comprensione e la valorizzazione della loro identità in un clima di pacifica convivenza rispettosa dei diritti della persona umana
  • Agevolare la conoscenza dei propri diritti / doveri e la conoscenza dei servizi presenti sul nostro territorio.

L’obbiettivo ambizioso è quello di coinvolgere su questi temi la Comunità tutta di Pero e Cerchiate.

Proposta (6) Offriamo il nostro tempo, il nostro impegno e il nostro denaro. Lasciamoci guidare dalla Caritas.

  1. Come cristiani siamo chiamati ad una “cultura della carità” e siamo chiamati a far crescere sempre di più una concreta solidarietà a favore di chi vive maggiormente nel bisogno ed è povero.

  2. La carità è compito di tutta la comunità che, unita ai volontari della Caritas, si impegna a creare una rete con le realtà sociali del territorio, affinché la solidarietà e la sensibilità ai problemi comuni e dei singoli, diventino patrimonio di tutta la comunità stessa, promuovendo percorsi di condivisione.

Proposta (7) Ciascuno dia la propria disponibilità secondo le proprie possibilità per un oratorio che operi bene: pulizie, gestione bar, catechesi, animazione dei ragazzi, sport…

  1. Portare a conoscenza della Comunità Parrocchiale il progetto dell’Oratorio

  2. Ciascuno con responsabilità dia il proprio contributo concreto alla realizzazione del progetto/programma

Proposta (8) Impegniamoci a custodire e rinnovare le strutture. Diamo il nostro contributo in soldi, lavoro pratico e competenze.

  1. Siamo d’accordo che le nostre strutture debbano essere presenti sul territorio e rese disponibili alla comunità.

  2. Da concretizzare l’impegno per renderle adeguate e funzionali 

Proposta (9) Dobbiamo avere un costante interesse per sapere come procedono tutti questi aspetti della nostra vita (che non è solo vita di fede ma dalla fede prende forza)

  1. Le diversità in una comunità possono essere una ricchezza, una comunità con giovani e anziani e soprattutto con la memoria storica degli anziani che sia da supporto al percorso della comunità stessa.
  2. Un percorso nei vari ambiti sociali che devono essere patrimonio della comunità tutta attraverso uno scritto (mensile ?) sulla esperienza concreta del lavoro che si realizza.

Mercedes e Angelo

21/05/2021

NADIA SANTO

Buonasera, don Maurizio, ho ascoltato e commentato il Consiglio Pastorale allargato insieme ad alcuni volontari del Centro di Ascolto.

Ora siamo in attesa di conoscere come potranno essere declinate le linee guida pastorali per Caritas e di poter contribuire se lei lo ritiene opportuno.

Aver condiviso con la comunità le tensioni presenti, ci chiama a un attento discernimento.

Nadia Santo

23/05/2021

FILIPPO TRUFFELLI E PAOLA AGNELLI

Per quanto riguarda i “testimoni credibili”, mi ricordo di essere stato colpito dalle testimonianze di alcuni stranieri venuti ad abitare nel nostro comune.

Vangelo vissuto concreta-mente da persone che hanno trovato nella nostra comunità un aiuto fondamentale per la loro integrazione. Ognuno di noi nel suo piccolo è testimone credibile dell’amore di Dio qui e oggi: sta a noi cercare di avere questo sguardo sull’altro, al di là di tutti i suoi limiti e difetti.

Un’altra situazione di vita evangelica è sicuramente il percorso verso il diaconato che stanno facendo 3 nostri parrocchiani (Eros, Eugenio e Gaetano). Pur nella fatica che questo comporta è ammirevole il fatto di come si mettano a servizio della comunità.

Per quanto riguarda gli altri punti, dobbiamo dire che sono proposte che coprono un po’ tutto l’ambito pastorale; sta a noi cercare di metterci a disposizione, cercando di spendere un po’ di tempo per la nostra comunità. Una particolare attenzione va rivolta ai giovani che stanno vivendo un periodo particolarmente difficile. Ci domandiamo se non sia il caso di proporre loro “un percorso di conoscenza di Gesù”, magari partendo da qualche titolo provocatorio, per es. “Gesù, il perfetto scono-sciuto” oppure “una vita in cerca di Autore”. Incontri dove possano esprimere tutte le loro perplessità. Sarebbe anche bello se ci fosse da parte loro un’attenzione concreta verso persone in difficoltà, per es. ragazzi con handicap a cui dedicare qualche ora del loro tempo.

Paola e Filippo Truffelli

Pero, 02/06/2021

DONATELLA TABAGLIO

Riguardando il video del Consiglio Pastorale e rileggendo i miei appunti presi nell’occasione, nonché l’inserto nel Comunichiamo, trovo molte attinenze e riferimenti alle 5 linee pastorali che il precedente Consiglio Pastorale aveva lasciato in eredità all’attuale Consiglio.

Qualche anno fa avevamo individuato queste linee come priorità pastioral:

  • Noi (punti 1, 2, 3, 4, 10 dell’attuale proposta)
  • Dialogo con tutti (punto 5)
  • Migranti (punto 6)
  • Oratorio – Educazione (punti 8, 9)

La quinta era la famiglia che non ho specificatamente trovato menzionata, ma mi piace pensarla inclusa nelle nuove linee con diverse modalità

Il punto 7 si riferisce alla Caritas che mi piace includere in tutte le 5 linee pastorali precedenti.

Certamente le 10 proposte sono rivisitate, rimesse a nuovo, ma a mio avviso identiche i contenuti. Questi spunti sono ripresi anche dal video degli interventi sul tema “Che cosa vorresti per il futuro di Pero e Cerchiate?” in occasione della ricorrenza della festa patronale di Cerchiate

Ho due semplici considerazioni:

  • a distanza di qualche anno è giusto ribadire il concetto che tutti noi dobbiamo essere corre-sponsabili di tutto ciò che avviene nella nostra Parrocchia, aiutandoci vicendevolmente alla comprensione, all’aiuto, al dialogo interno ed esterno, ma soprattutto alla conferma della nostra fede. Instancabile da parte dei sacerdoti il rinnovare l’invito alla preghiera, all’impegno e alla presenza, all’osare, seppur schiacciati dalle prescrizioni sanitarie del periodo. È vero tuttavia annotare che la “crisi” che investe la nostra Parrocchia – e non solo – è antecedente il periodo di pandemia che stiamo vivendo.
  • la speranza che in un clima con sempre meno limitazioni si possano riprendere e ritrovare con gioia le attività e i momenti pressocché interrotti per i noti motivi e che le persone (adulti e – lasciatemi dire – soprattutto i ragazzi) si possano ritrovare fisica-mente e consapevoli di quanto è andato forse perso, ma anche di quanto si può e si deve ricostruire e ristrutturare, con l’esempio e con la collaborazione di e verso tutti, compatibilmente con il proprio “eccomi”.

Non dimentichiamo e ringraziamo comunque le tante persone che, in presenza o a distanza, si sono date e si stanno dando da fare per rinnovare e dare nuova freschezza a quanto già esistente.

Donatella

Pero, 18/05/2021