CON SAN GIOVANNI PAOLO II

CON SAN GIOVANNI PAOLO II

Omelia nella Messa del 22 ottobre 2021: Festa di S. Giovanni Paolo II

Ciao, Karol.

Perdonami la confidenza, ma è così che vorrei parlarti oggi, anzi, vorrei pregare un po’ con te. Mi hanno detto che tu pregavi steso a terra, nella tua cappella privata. Io mi limito a stare in ginocchio, davanti al tabernacolo.

Pregando con te penso a quel tuo primo annuncio da vescovo di Roma “Non abbiate paura di Cristo” “Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo”.

Paura… Quante paure ancora ci bloccano! Paura di prendere il virus, paura di fare il vaccino, paura di finire in povertà, paura del terrorismo (oggi da noi sembra un po’ dimenticato), paura dei migranti, paura di fare brutta figura, paura di fare passi sbagliati, di essere giudicati, di invecchiare… di morire. Anch’io ho le mie paure.

Molte paure sono irrazionali. Tante sono nascoste. Anche se non ce ne rendiamo conto, esiste anche la paura di Gesù e del Vangelo: non la ammettiamo, ma intanto evitiamo un confronto serio con Lui e la sua Parola. Il fatto è che, almeno inconsciamente sappiamo di essere inadeguati a Gesù, sappiamo di dover cambiare… e questo ci fa paura. Più passa il tempo, più mi rendo conto che io, i miei parrocchiani, ogni uomo o donna a che qui vive, il mondo intero… tutti abbiamo bisogno di Cristo, ma preferiamo ignorare questo confronto.

Le paure sono da affrontare. Se servono a farci scoprire la grandezza del compito che ciascuno ha davanti, le potenzialità di quando scegliamo di seguire Gesù, ben vengano. Ma, a questo punto, non sono più paure vere e proprie, perché non ci bloccano. Sono piuttosto “timori”, sono percezione di quell’abisso che possiamo affrontare, vivendo e amando.

Anche tu hai avuto questi “timori”, tu, che hai provato la paura della guerra, ti sei trovato di fronte al timore di guidare la Chiesa. Io non ne sarei capace (e neppure avrei le tue qualità!), ma credo di conoscere il tuo segreto. Tu hai affrontato tante responsabilità sostenuto dalla Misericordia di Dio! Lo hai scritto nella più bella delle tue encicliche: la Dives et Misericordia.

Anche papa Francesco, nei primi anni del suo pontificato ci ha regalato un bellissimo anno santo dedicato alla Misericordia. Quando penso alla divina Misericordia, mi sento appoggiato sul cuore stesso di Dio, sostenuto da Lui, pur consapevole dei miei limiti e dei miei peccati. E mi sento anche sostenuto, vorrei dire “coccolato”, da Maria. Poi da tutti santi: san Maurizio, san Francesco, santi Filippo e Giacomo… e anche da te.

Accogliere la misericordia di Dio permette di accettare anche i nostri limiti e i nostri peccati. Anche questo atteggiamento me lo hai mostrato tu quando, nell’anno santo, hai chiesto perdono per tutte le colpe commesse dalla Chiesa lungo i secoli. L’ho trovato un gesto importantissimo! Alcuni lo hanno criticato, ma credo che sia un gesto veramente evangelico, un passo indispensabile per farci accanto a tanti uomini e donne, condividere le loro paure, partecipare delle loro sofferenze, muovere insieme passi di conversione.

Ho sentito papa Francesco esprimere tutta la vergogna per tanti casi di pedofilia in Francia. Penso che dobbiamo affrontare tutti la vergogna, dobbiamo tutti farci carico di colpe commesse da tanti credenti, dobbiamo sapere tutti di essere peccatori e di causare tanta sofferenza.

Questo penso mentre prego con te, caro Karol. La tua presenza mi sostiene, la tua santità mi sprona.

don Maurizio