OMELIA LA FESTA DI DON BOSCO NELLA FESTA DELLA SANTA FAMIGLIA
Sir 44, 23-45,1a.2-5 – Sal 111 (112) – Ef 5,33-6,4 – Matteo 2,19-23
La nostra fede è una fede che ci sbilancia!
È di che vive proprio nello sbilanciamento…
San Giuseppe, Abramo, Mosè… lo stesso Giovanni Bosco… hanno vissuto questa realtà!
La fede e la sua potenza si gustano nello sbilanciamento!
La tentazione che tutti abbiamo… è che la fede, così come anche gli inviti e le intuizioni che il Signore ci fa, possano essere vissute quando ci troviamo in equilibrio. Quando ci troviamo in una situazione che “funziona”, in cui tutto si incastra alla perfezione.
Rischiamo di vivere posticipando inviti e occasioni del Signore, rimandandole ad un momento in cui sia “tutto a posto”.
“Sento che è bene che io viva questo incontro… ma prima devo finire questa cosa, prima ho da preoccuparmi di questo…”.
“Sento che il Signore, mi sta invitando a vivere questo impegno ma prima deve essere tutto a posto”. “Sento che sono chiamato a vivere la comunità e l’incontro con altri, ma prima sistemo i miei problemi”.
Quante sono le occasioni perse!!! A volte anche la richiesta di aiuto è un’occasione.
Ricordiamoci che la fede vive della “spiritualità della bicicletta”: l’equilibrio non lo troverai stando fermo, ma continuando a pedalare… si è in continuo sbilanciamento. Lo diceva bene Madeleine Delbrêl:
“Andate…” dici a ogni svolta del Vangelo. Per essere con Te sulla Tua strada occorre andare anche quando la nostra pigrizia ci scongiura di sostare. Tu ci hai scelto per essere in un equilibrio strano. Un equilibrio che non può stabilirsi né tenersi se non in movimento, se non in uno slancio.
Un po’ come in bicicletta che non sta su senza girare, una bicicletta che resta appoggiata contro un muro finché qualcuno non la inforca per farla correre veloce sulla strada. La condizione che ci è data è un’insicurezza vertiginosa, universale. Non appena cominciamo a guardarla, la nostra vita oscilla e ci sfugge.
Noi non possiamo star dritti se non per marciare e tuffarci, in uno slancio di carità.
(Madeleine Delbrêl, La gioia di credere, Ed. Gribaudi, pag. 84)
San Giovanni Bosco ha fatto ciò che ha fatto non perché aveva tutte le certezze… anzi il gigantesco oratorio di Valdocco sembra sorgere proprio grazie alla provvidenza.
Don Bosco nell’incertezza, ha seguito e si è affidato a Maria (che nei sogni gli suggeriva i passi anche azzardati da compiere) e alla provvidenza che il Signore non gli ha fatto mancare.
Ma San Giuseppe stesso e la Santa Famiglia, anche loro corrono in questo sbilanciamento… Gli viene chiesto di andare a farsi registrare in un’altra regione, per poi dover fuggire in terra straniera e come oggi è difficile entrare in un altro paese anche allora era complesso. Ma non finisce qui. Dopo qualche anno gli viene chiesto di ritornare in Israele. Maria e Giuseppe penso che abbiano pensato in cuor loro: “Ma ancora? Non conviene fermarci qui?”.
In questa festa di don Bosco, del nostro oratorio e delle famiglie vi volevo consegnare questo…
Non tiratevi indietro aspettando tempi migliori o che tutte le fatiche e le incertezze siano passate. Oggi, questo è il tempo per giocarsi… il Signore, la vostra fede, la vostra vita e la vostra comunità ha bisogno di voi.
Non ho uno schema per l’oratorio… esso evolve e sta evolvendosi… non sarà certamente l’oratorio di prima… ma questo non ci deve scoraggiare. Sarà sicuramente qualcosa di nuovo. So per certo che l’oratorio è espressione della comunità, è uno spazio per la comunità in cui vivere la cura verso i più piccoli e i giovani; ma anche luogo e espressione della parrocchia in cui vivere relazioni vere, amicizie che sanno di Vangelo, per condividere la fede, anche tra famiglie e adulti.
Il mondo giovanile nella nostra comunità sta gustando l’esperienza cristiana; sta vivendo l’oratorio come quel luogo in cui darsi la possibilità di incontrare e conoscere quel Gesù che salva la mia e la nostra vita… anche perché ci fa camminare assieme!
Non lasciamo da soli questi ragazzi!!!
La fede e la comunità non sono solo qualcosa per loro… ma per tutti. L’esperienza di Gesù ci sbilancia! Lasciamo che la fantasia dello Spirito ci sbilanci… ci inviti a partecipare o anche a proporre… luoghi e spazi nella nostra comunità ci sono… lo spazio c’è e la fantasia dello Spirito non manca mai a chi la chiede!
L’esperienza cristiana è una vita sbilanciata… ma è proprio lì che accadono miracoli.
30 gennaio 2022
don Simone