ELEZIONI 2019
Caro Vanesio,
mi ha fatto male sentirti dire che non andrai a votare il prossimo 26 maggio.
Non so come fare a trasmetterti l’entusiasmo che Gesù stesso ha provato, quell’interesse, quella passione per tutto ciò che è umano, che lo ha spinto a farsi uomo, a condividere le nostre fatiche e sofferenze, per stimolarci a una vita migliore, a costruire insieme a noi un mondo migliore, oltre che ad annunciare il Regno di Dio, a dire e manifestare la presenza del suo amore, senza il quale ogni nostro impegno risulterebbe alla fine vano, ma con il quale prendono valore anche i nostri fallimenti.
Ritengo che un cristiano che voglia essere tale non possa sottrarsi al dovere che ogni uomo ha di pensare, di voler capire. Sarà certamente faticoso e difficile, ma noi dobbiamo pensare e dobbiamo arricchire il nostro pensiero confrontandoci sempre, anche con chi pensa diversamente, non per convincerlo, ma per correggere sempre le nostre vedute.
Dobbiamo fare il possibile perché si costruisca un bene comune, cioè una situazione che favorisca la crescita di ogni uomo o donna, permetta di crescere nella libertà e responsabilità di impegnarsi sempre a favore del maggior numero possibile di persone. Questo ci chiede di essere attenti al pericolo e alla costante tentazione di difendere interessi di parte.
Solo questi motivi ci spingono a non fuggire mai dall’opportunità di votare per rinnovare persone che si facciano carico di responsabilità civili. Ma è ovvio che questo non basta, l’impegno sociale deve continuare, l’attenzione deve essere costante, il bene fatto deve essere riconosciuto e le critiche devono essere costruttive e soprattutto non dobbiamo tirarci indietro quando ci accorgiamo di poter offrire il nostro contributo.
Il Regno di Dio deve essere annunciato anche cercando di costruire un’Europa migliore che sia stimolo e servizio per tutto il mondo, anche appassionandoci a questa piccola Pero, che sopporta disagi come tanti paesi oggi, e che soffre ancora per infinite frammentazioni.
Forse non ti ho convinto, Vanesio, ma vorrei farti pensare: è già un inizio…
don Maurizio