Incontro di spiritualità familiare
Domenica 19 aprile ore 17.30 – 19.30
dalle proprie case, in collegamento video
INCONTRO
di SPIRITUALITÀ PER FAMIGLIE
per vivere, comunicare
e rendere attiva
la nostra fede in famiglia.
Commenteremo il testo qui sotto.
Chiunque può unirsi al gruppo, avvisando don Maurizio
Prima dell’incontro leggere e commentare in coppia il testo proposto.
LA FAMIGLIA HA LE SUE LITURGIE
Il Concilio Vaticano II ci ha insegnato che nella famiglia “che si potrebbe chiamare Chiesa domestica, i genitori devono essere per i loro figli i primi maestri della fede e secondare la vocazione propria di ognuno” (Lumen Gentium, 11). Possiamo allora chiederci: Quali sono i riti famigliari che nutrono la fede? Quali gli altari di una casa, cioè i luoghi in cui possiamo riconoscere la presenza di Dio?
Ogni famiglia e ogni casa ha i suoi. Ne citiamo tre, che forse sono comuni a molti di noi: la tavola, il tàlamo, la toilette (cf A.Grillo, Riti che educano).
La tavola è l’altare del quotidiano mangiare insieme: l’occasione per condividere il cibo, raccontarsi, ragionare sull’attualità, sulla vita e sulla fede͙ è anche l’occasione di godere della gratuità dell’amore di chi ha cucinato, di chi serve, di chi sparecchierà, di chi lavora per sfamare gli altri e il riconoscere tutti insieme che ciò che si ha nel piatto è, ultimamente, un dono di Dio. Non a caso, la Messa è una cena: Gesù ha scelto il mangiare insieme come il rito più potente per comunicarci la sua grazia, per spiegare la sua Pasqua e per farci vivere la Comunione con la Trinità e tra di noi.
Il letto di due sposi è il luogo in cui raccogliere le ultime confidenze e gettare un ultimo sguardo alla giornata trascorsa, affidando tutto e tutti alle mani di Dio, che continua a far crescere il suo Regno anche mentre dormiamo. Il letto nuziale è anche l’altare sul quale gli sposi si dicono l’un l’altro “ecco il mio corpo”, non a caso le parole con cui Gesù spiega l’Eucarestia, perché il matrimonio è sacramento e gli sposi a loro modo sono icona dell’amore di Dio.
Un terzo altare domestico è simboleggiato dal bagno e allude alla cura dei propri cari, quando per età o per malattia non si è più autosufficienti. Pensiamo a chi ha bambini piccoli da accudire, chi ha anziani da servire, chi ha malati di cui prendersi cura. Anche su questo altare tutti si è educati: chi all’umiltà di chiedere aiuto, chi alla gratuità del servire, chi al saper ringraziare͙ Non a caso, è un’operazione di igiene (la lavanda dei piedi) quella che per l’evangelista Giovanni descrive il senso della Pasqua di Gesù.
E nella tua famiglia? Quali sono le tradizioni, i riti e gli altari, che ti rivelano la presenza di Dio e in cui vivi la tua testimonianza cristiana, imparando ad amare e a lasciarti amare?
Matteo De Matteis e Chiara Zambon