NON POSSIAMO NON EDUCARE
Una mamma, molto cortese e attenta, mi ha scritto chiedendomi se fosse davvero il caso di riprendere gli incontri di catechesi per i fanciulli e i ragazzi- Mi faceva notare che il rischio di contagio non solo è alto, ma è in crescita e che si poteva rimandare tutto a tempi migliori.
Dopo la sospensione di fine febbraio, abbiamo infatti ripreso i cammini educativi e di catechesi, così come abbiamo ripreso già da mesi le varie celebrazioni dei Sacramenti e delle Esequie. Abbiamo anche riaperto la Scuola dell’Infanzia parrocchiale così come abbiamo fatto proposte per i ragazzi nel mese di luglio.
Come abbiamo scritto settimana scorsa proprio su questo spazio, lo sforzo (anche economico) per organizzare la ripresa dopo il lockdown e l’impegno da parte di tanti per adeguare le nostre strutture e condurre tutte le iniziative nel rispetto dei protocolli sono stati davvero grandi. Ci preme infatti svolgere tutto nella maggior sicurezza possibile.
Vorrei però che tutti capiscano bene il perché di tutto questo.
Il motivo di tanto impegno lo troviamo nel fatto che noi vogliamo annunciare Gesù. Ci teniamo che tanti (ci piacerebbe tutti) possano conoscerlo, incontrarlo, farne esperienza, seguirlo… È un’esperienza molto bella che non possiamo tenere per noi. Ci preme che i bambini vivano il Battesimo, che i fanciulli possano scoprire la bellezza di ricevere la Comunione, che i ragazzi ritrovino fiducia dal dono dello Spirito santo in occasione della Cresima, che tanti gustino il Vangelo come parola che ridona valore alla nostra vita. Che senso avrebbe una vita sana e senza malattie, senza una Parola e una Presenza che le dia valore e la orienti?
Sappiamo che tanti non si accorgono neppure di questa proposta e della sua bellezza, che non ne colgono il valore, ma questo non può e non deve scoraggiarci e certo non è un motivo per ridurla. Piuttosto ci stimola a cercare vie sempre nuove, anche in questo tempo in cui siamo ancora limitati nel nostro agire, per evitare di diffondere contagi e malattie.
Noi Chiesa, noi credenti, tutti noi che vogliamo vivere il nostro Battesimo, abbiamo una passione educativa. Non possiamo rimanere senza trasmettere la novità di questa vita, senza prenderci cura dei più piccoli e dei più giovani affinché abbiano tutte le possibilità per costruire una vita degna, bella, ricca di amore, proprio come Gesù ci ha mostrato.
Sarà proprio questa vita vissuta secondo il Vangelo e sostenuta dalla presenza di Gesù e dell’azione del suo Spirito che ci permetterà di capire perché dobbiamo proteggerla anche dal punto di vista sanitario. Altrimenti rischiamo di assistere a episodi di chi non rispetta le normative, per soddisfare i propri bisogni di sfogo.
È un motivo simile a quello per cui è stato doveroso riaprire le scuole. Il rischio di diffondere maggiormente il virus sarebbe stato alla lunga più alto con ragazzi spesso lasciati a se stessi e non più educati a conoscere e rispettare regole che aiutano a stare insieme e a vivere relazioni anche in questo tempo di necessario distanziamento.
don Maurizio