FESTA DELLA SACRA FAMIGLIA DI GESÙ, MARIA E GIUSEPPE
Lasciatemi un po’ sognare, anzi, fantasticare. Dopo una settimana ancora piena di funerali, di smarrimenti, di dolore condiviso in tante famiglie, mi permettete un po’ di respiro?
Immagino di ricevere una mail, riservata proprio a me. È firmata da Gesù. Maria e Giuseppe, cioè la Sacra Famiglia.
Il testo di questa lettera è piacevole: mi attira molto. Mi raccontano di loro tre, della loro vita di famiglia, delle fatiche che hanno fatto, dei momenti passati serenamente insieme… Mi rendo conto che mi conoscono bene: sanno di quello che faccio, delle parole che dico, dei pensieri che mi frullano in testa. Mi raccontano anche la loro gioia nel poter condividere le mie preghiere, anche se io non sempre mi ricordo di loro (soprattutto non mi ricordo di Giuseppe, perché con Maria prego ogni giorno il rosario e con Gesù condivido ogni istante di preghiera; ma ormai siamo nell’anno dedicato a S. Giuseppe, quindi penso che potrò rimediare). Mi fanno capire, senza giudicarmi, che conoscono bene i miei difetti e i miei peccati. È bello leggere questa mail!
Alla fine mi propongono di scaricare sul mio smartphone una nuova App (che è un programma per telefonini); mi dicono che è riservata a me. La istallo subito. Per attivarla devo inserire un codice che ho ricevuto, in parte, via SMS; l’altra parte del codice, coincide con alcune date importanti della mia vita. Mi ritrovo così ad aver la possibilità di entrare nei cuori di tutti coloro che vivono a Pero e a Cerchiate, di poter vedere quello che vedono, avere la percezione di toccare con le loro mani, ascoltare con le loro orecchie, percepire dentro di me quello che dicono come se lo dicessi io, pensare con la loro testa, far miei i loro sentimenti, i desideri, le paure, le gioie e le sofferenze…
All’inizio sono un po’ frastornato. Mi sembra di aver in mano un potere enorme. Credo che se il garante della Privacy venisse a conoscenza di questa App non gli basterebbe una multa di miliardi di Euro per sanzionarmi. Però mi accorgo che l’App non mi permette di curiosare, non posso indagare per scoprire chissà quali segreti e “scheletri negli armadi”, no. Io posso entrare solo nei cuori di coloro ai quali voglio sinceramente bene.
Entro subito nel cuore di tante famiglie, come la tua. Mi accorgo delle difficoltà, delle fatiche a capirci, ma sento anche tanto affetto. Vedo il volto scavato di chi ci sta accanto, riconosco persino la presenza di chi non c’è più. Capisco che vivere in una famiglia è un grande dono.
Mi ricordo che oggi è la Festa della Sacra Famiglia. Propongo a tutti i miei cari di stare un po’ di più insieme oggi (in qualche famiglia non tutti accettano). Insieme prepariamo il pasto. Nel pomeriggio ci colleghiamo in video con l’Oratorio e giochiamo a Tombola; passiamo un po’ di tempo insieme a tante altre famiglie, anche se non vinciamo nulla. In un certo momento della giornata ci raccogliamo intorno alla tavola e preghiamo*. Dalla preghiera nasce l’idea di chiamare alcuni parenti, anche quelli che non sentiamo da molto tempo. Il più piccolo dice di telefonare anche a qualche persona sola …e poi a quel tale con il quale abbiamo litigato e che ci fatto del male.
Con la mia App entro nel cuore di questi ultimi. La mia solitudine si lenisce nel ricevere chiamate inaspettate. Comincio a pensare che davvero Dio si è fatto vicino a noi. Non sono ancora convinto, ma davvero i cuori possono cambiare …anche il mio. Comunque mi faccio anch’io avanti e provo a chiamare altre persone che so essere sole o arrabbiate. Non è facile, qualcuna mi risponde male, ma… mi rendo conto di far parte di un flusso di bene ormai inarrestabile.
Adesso basta fantasticare. So che la realtà è dura. È ora di cominciare a cambiare qualcosa, dal piccolo, magari da questa immaginazione che il Vangelo mi accende.
don Maurizio