PASQUA È PASSAGGIO

PASQUA È PASSAGGIO

Omelia per la Veglia di Risurrezione 2022

Pasqua, dice la stessa Bibbia, significa passaggio.

Forse, all’origine, indicava la transumanza, il passaggio con le mandrie dai Pascoli invernali a quelli estivi. Mi fa pensare alle migrazioni e ai tanti movimenti che gli uomini compiono in questo mondo, da sempre nella storia, generando continue novità e possibilità, insieme a tanto disordine e tanta paura. Così intesa, la a Pasqua ci insegna che anche noi siamo di passaggio. Questa terra in cui siamo, questa casa in cui abitiamo (e che in tanti casi a abbiamo faticato per comprare) questa vita che affrontiamo (anche se ci piace) non è del tutto nostra, non è definitiva… tutto passa, tutto questo passa. C’è qualcosa che rimane?

Poi la Pasqua indicò il passaggio dalla schiavitù alla libertà del popolo di Israele, guidati da Mosè.

Però, prima, indicò anche il passaggio tremendo dell’angelo sterminatore, che, in quella notte uccise tutti i primogeniti d’Egitto. Ci crea problemi questo racconto. Fa venire in mente i passaggi di truppe che distruggono tutto. Ci fa pensare alle bombe che sono sempre state lanciate in uno o nell’atto angolo di questo mondo e ora distruggono anche territori che hanno a che fare con noi. Fa pensare anche ai passaggi di virus e pestilenze che decimano la popolazione. Ci sono passaggi deleteri nel mondo e nella vita. Ci sono passaggi che distruggono, uccidono, disperdono come un lupo disperde un gregge. Ci sono passaggi segnati dall’indifferenza, dall’egoismo, dall’odio. Ma… sono solo passaggi, fanno male, lasciamo ferite che chiedono tanto tempo per cicatrizzarsi, ma passano, se ne vanno. Certo non basta solo aspettare che passino, ma passano. Il Signore non può permettere che rimangano per sempre.

Il passaggio alla libertà iniziato da Mosè mi fa pensare alla fatica dei passaggi. Al bisogno che anche noi abbiamo di passare nel senso di cambiare, di convertirci. La libertà non è qualcosa di scontato, è lo sbocco di un cammino di conversione, di chi lotta contro i suoi difetti, i limiti e i peccati. Cambiare è un cammino mai finito. La libertà è il frutto di un cammino che ci educa, ci insegna i valori, ci chiede la fatica di conoscere, pensare, confrontarci, capire. Ci chiede la volontà di decidere e fare scelte anche faticose, certamente non segnate dall’indifferenza, dall’egoismo, dall’odio. La libertà ci permette di prenderci responsabilità, di farci carico gli uni degli altri. La Pasqua ci chiede questo.

Anche Gesù è passato per le nostre strade, non certo distruggendo, ma beneficando, diffondendo tanto bene. Ma per noi, noi che crediamo in Gesù, che lo scegliamo e lo seguiamo, per noi la Pasqua è il passaggio dalla morte alla vita. La Pasqua è quel continuo passaggio che noi facciamo in Gesù. Pasqua è il ritrovarci ogni domenica a Messa! A rivivere la morte e risurrezione di Gesù. A lui tutto portiamo. Pasqua è rileggere ogni volta con lui i nostri fallimenti, riconoscere i nostri peccati e chiederne perdono. Pasqua è rinnovarci nella Speranza, ricevendo ogni volta ancora fiducia dal risorto, che ci manda. Da Gesù ripartiamo, carichi di quella responsabilità che lui ci ha dato, perché di noi lui si fida ancora.

Per noi, credenti di Pero e Cerchiate, Pasqua è anche il territorio in cui viviamo. Ho già avuto modo di dire che mi piace vedere in Pero la cittadina del passaggio, soprattutto se è vera l’etimologia che fa derivare Pero da “per-Rho”, strada da Milano verso Rho. Noi siamo i credenti, che vivono nel territorio dove tanti passano, per andare a Milano o uscirvi, oggi anche per andare al MIND o uscirvi. Qui lasseranno. Qui faranno una pausa. Noi possiamo offrire loro il ristoro, di Gesù. Colui che è passato dalla morte alla vita! Colui che passa continuamente, e insieme a noi, dalla morte alla vita.

Noi siamo al servizio di quel passaggio che non uccide, ma dà la vita. Noi siamo mandati a essere una presenza a di vita per tutti. Oggi qui è Pasqua.

don Maurizio