QUARESIMA 2016
Non abbiate Paura… liberi davvero!
Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te (Lc 15,18)
Può anche darsi che il pensiero di quel figlio che ha sprecato le ricchezze ereditate dal Padre siano solo un ragionamento di convenienza, resta almeno vero che conviene alzarci e andare, anzi tornare dal Padre.
Alzarci significa vincere quel torpore che ci prende, quella non voglia di fare, quella forma di rassegnazione che ci porta a restarcene comodi sperando che arrivi qualcun altro a cambiare le cose, o peggio ancora, che provveda Dio a sistemare ciò che non va.
Alzarci è osare, vincere la paura degli altri, dei loro giudizi, delle innumerevoli contrapposizioni da parte di chi cerca solo i propri interessi.
Alzarci è prendere il coraggio a due mani e mostraci con le nostre capacità, ma anche con le nostre debolezze e le nostre fragilità.
Alzarci è fare scelte visibili, che diventino una proposta per tutti e invitino tutti a cercare una strada di bene, magari condividendo la nostra.
Tornare al padre significa riscoprire la verità più profonda di noi stessi, ripartire sempre dall’unica fonte d’amore e dai valori fondanti, come la dignità di ogni persona, la famiglia, l’incontro con ogni altro uomo o donna, la comunità, la pace, il bene comune…
Tornare al padre significa ripartire da Vangelo.
Tornare al padre significa ridare forza e vigore alla nostra libertà, che non è tanto un poter fare qualunque cosa ci passi per la mente, ma possibilità di accogliere (o rifiutare) ogni proposta d’amore, di offrire la piena adesione di noi stessi, di assumerci le nostre responsabilità.
Tornare al padre significa accettare di vivere nella nostra comunità e condividendone le proposte di Quaresima che inizieremo tra una settimana.
don Maurizio